giovedì 30 giugno 2016

Un avvocato contro la giustizia

darrow

La repressione colpisce duramente le rivolte sociali. Ma è tutto l'insieme delle classi popolari che deve subire la giustizia nel quotidiano. Un avvocato analizza il Diritto e la Giustizia in quanto fondamenti dell'ordine capitalista. Clarence Darrow rimane una figura leggendaria del Foro degli Stati Uniti. È coinvolto in tutti i grandi affari giudiziari dell'inizio del 20° secolo. Difende, fra le altre cose, gli insegnamenti del darwinismo contro i fondamentalisti cristiani. Ma soprattutto, Clarence Darrow rimane l'avvocato dei sindacalisti rivoluzionari che subiscono una repressione feroce. Difende gli scioperanti ed i militanti dell'IWW, come Eugéne Debs o Bill Haywood.
Nel 1902, Clarence Darrow tiene una conferenza rivolta ai detenuti della prigione di Chicago. Per lui, il crimine è innanzitutto una strategia di sopravvivenza per i più poveri. Quindi, la polizia e la prigione non possono impedire la criminalità di quelle persone che subiscono la miseria e lo sfruttamento. Per quest'avvocato, «il crimine e la delinquenza, in quanto difesa spontanea del povero nei confronti dello sfruttamento capitalista, dureranno necessariamente fino a quando durerà la società di classe, e non potranno mai estinguersi finché questa dura».

Abolire la prigione
Nella sua prefazione, l'avvocato Thierry Lévy, riassume i vari discorsi che si tengono sull'argomento della prigione. La detenzione viene descritta come un'esperienza che permette al prigioniero di prendere coscienza del suo errore. La solitudine e il peso dei rimorsi devono sopraffare il detenuto. In seguito, la prigione viene descritta anche come criminogena. È una vera e propria scuola del crimine che permette ai prigionieri di indurirsi. Bisogna perciò riformare la prigione al fine di migliorarla.
Ormai, la prigione non viene più considerata come un bene, ma appare semplicemente come un male necessario. Ma la critica della detenzione non viene mai presa in considerazione. «Durante questi tre momenti, sono rari coloro che hanno osato proclamare che ci sono altrettante buone ragioni per abolire la prigione, di quanto ce ne siano per abolire la pena di morte. I loro discorsi sono stati e rimangono impercettibili».

Clarence Darrow, che rimane un avvocato rispettato, fa parte di questa minoranza. Nel 1902, interviene nella prigione di Chicago e dialoga con i detenuti. «Alcuni di loro stavano davanti a lui che diceva loro, con le frasi semplici di cui si era servito per difenderli ma il cui contenuto era ora del tutto differente, che non erano più criminali di quanto lo fosse la gente che stava fuori, nel mondo libero, e perfino che lo erano molto meno».
Il padrone, il proprietario o la compagnia elettrica che aumenta le sue tariffe appaiono essere assai più criminali. È la miseria che spinge al furto o alla rapina. Ma i veri responsabili del crimine non vanno mai in prigione. Per i poveri, il crimine rimane l'unica soluzione per sopravvivere. Gli atti di violenza contro le persone rimangono assai meno numerosi degli attentati alla proprietà.

Crimine e veri criminali
Per aprire la sua conferenza, Clarence Darrow mette in discussione la nozione di crimine. «Non esiste alcuna differenza significativa, sul piano morale, fra coloro che si trovano all'interno e quelli che sono all'esterno delle prigioni», afferma l'avvocato. Egli ritiene che il detenuto non è responsabile dei suoi crimini. Inoltre accusa il determinismo sociale. Non è per il fatto di essere buono, o di seguire una condotta morale, che si diventa ricchi e felici.
«Molte persone ritengono che una buona parte di coloro che stanno rinchiusi in prigione non meritano di starci e che, al contrario, il posto di molti di quelli che si trovano fuori dovrebbe essere dentro». Ma l'avvocato non mette in discussione soltanto questa giustizia di classe. Egli rivendica l'abolizione di ogni forma di prigione. «Credo che nessuno meriti di stare qui. Le prigioni non dovrebbero esistere» .
Ma l'avvocato non può essere accusato di idealismo. Conosce bene i criminali che gli stanno di fronte. Sono dei rapinatori professionisti pronti a derubare chiunque, anche l'avvocato che li difende. «Ma, riflettendoci, e da un altro punto di vista, nel mondo esterno, nel mondo della libertà, non sono praticamente tutti impegnati a derubarmi?», chiede Clarence Darrow. La compagnia del gas, ad esempio, impone un racket permanente per poter avere la luce e vivere in una condizione accettabile. Anche il servizio dei tram ci impone un taglieggiamento solo per potersi spostate. I padroni ed i borghesi possono rapinare la popolazione in assoluta impunità».
«Solo perché i membri di una qualsiasi corporazione hanno unto le tasche di qualcuno al Municipio ed hanno corrotto il legislatore, noi ci troviamo tutti costretti, di conseguenza, a pagare loro un tributo», osserva Clarence Darrow. La frode e la menzogna traspaiono da qualsiasi pubblicità. Ma questa classe sociale non rischia di ritrovarsi in galera. Può perfino appoggiarsi allo Stato per continuare i suoi imbrogli ed il suo dominio. «Questo perché tali persone hanno dalla loro parte la polizia. le prigioni, i giudici, gli avvocati, l'esercito e tutto il resto per continuare tranquillamente a depredare la Terra, e spazzar via dalla loro strada tutti quelli che pretendono di porre il problema», analizza Clarence Darrow.

Diritto e proprietà privata
Ma l'avvocato esamina anche le ragioni per cui i prigionieri sono stati condannati. Nella stragrande maggioranza, si tratta di furto o di rapina. Si tratta di attentato alla proprietà privata. I criminali sono assai spesso dei poveri che devono rubare per diventare ricchi. Queste sono anche delle persone che non hanno i mezzi per pagarsi un buon avvocato che li difenda. Al contrario, i borghesi sanno perfettamente come aggirare la legge per potersi arricchire. «Non ci sono molti rischi, per un uomo ricco, che un giorno egli possa varcare le porte di una prigione», constata Clarence Darrow.
I proprietari terrieri, in particolare in Inghilterra, si sono accaparrati il controllo del territorio e dei minerali. Adottano delle pratiche degne dei peggior criminali. Ma la giustizia e lo Stato permettono che questa proprietà venga difesa. «Queste persone che posseggono tutta la terra, perciò, creano delle leggi per proteggere la loro proprietà. Erigono un recinto o una barriera attorno a questa proprietà, e fanno delle leggi destinate ad evitare che altre persone, all'esterno, possano un giorno accedervi», descrive Clarence Darrow. Le leggi permettono di proteggere la classe dominante, ma non permettono di garantire la giustizia. «Le leggi non esistono, in realtà, che per organizzare la protezione degli uomini che dominano il mondo».
I poveri non possono pagare le numerose spese giudiziarie che permettono loro di fare appello. Allo stesso tempo, esiste un sospetto e un disprezzo di classe per i poveri, da parte della giustizia. «Per il povero, questa va molto più veloce. In ogni caso si viene considerati fin dall'inizio già un po' colpevoli, sennò altrimenti perché mai sareste qui, alla sbarra di un tribunale?», ironizza Clarence Darrow. I fascicoli sui più poveri vengono scorsi in maniera sbrigativa e gli avvocati non prendono mai le cose troppo sul serio. Inoltre, il procuratore dispone di tempo e di investigatori per le accuse.
Per abolire il crimine, bisogna abolire la miseria e la proprietà privata. «Nessuno andrebbe a rubare se potesse procurarsi questo o quell'oggetto con altri mezzi, più facili. Nessuno farebbe una rapina se la sua casa fosse piena di tutto ciò che può desiderare», sostiene Clarence Darrow. Delle giuste condizioni di esistenza e la soddisfazione dei bisogni umani possono permettere di eliminare il crimine.

Contro la criminalità, cambiare la società
Questa breve ed incisiva conferenza di Clarence Darrow ci fa capire i meccanismi del sistema giudiziario, L'avvocato disegna a grandi linee quella che è una giustizia di classe. Ci sono i poveri che cadono più facilmente nella criminalità, per delle evidenti ragioni di sopravvivenza. L'avvocato attacca anche la classe dirigente che si appoggia alla legge per sfruttare ed espropriare le classi popolari.
Le sue argomentazioni si contrappongono al discorso giuridico. Non declama l'eterno discorso dei cittadinisti della Lega dei Diritti dell'Uomo che pretendono di basarsi sul Diritto per difendere i più poveri. No, la giustizia ed il diritto non sono degli strumenti di cui le classi popolari si possono riappropriare. Non esiste alcuna giustizia dal volto umano. Se la legge può essere usata per difendersi, non per questo rimane uno strumento di reale trasformazione sociale. Clarence Darrow mette bene in evidenza i fondamenti di tutto il sistema giuridico: la difesa della proprietà privata. Lo Stato e la giusticia permettono perciò di difendere gli interessi della classe dirigente.
Clarence Darrow sottolinea anche quello che è un grande limite del processo legale. I tribunali hanno lo scopo di isolare l'individuo ed i problemi. Nel diritto non esiste alcuna dimensione collettiva. Ci sono degli individui che si ritrovano ad essere accusati, da soli davanti al giudice. E, soprattutto, le determinazioni e le cause sociali del crimine sono sempr elusi dalla giustizia. È la responsabilità individuale che viene sempre sottolineata.
Clarence Darrow quindi riguardo ai criminali non propone un discorso idealista, né propone un discorso ingenuo riguardo al diritto. Propone l'analisi di una società di classa vista come la vera causa della criminalità. Oltre alle prigioni, è tutto l'insieme dell'edificio capitalista che è indispensabile abbattere per poter creare un mondo di libertà e di uguaglianza.

- da: Clarence Darrow - Crimine e criminali (un discorso ai detenuti della prigione di Chicago) -

fonte: Zones subversives - Chroniques critiques

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