martedì 7 giugno 2016

Continuate a seguirci!

buoni pasto

Janet Yellen e l'economia degli Stati Uniti
- di Michael Roberts -

Lo scorso dicembre la Federal Reserve aveva deciso di aumentare il suo tasso di interesse di riferimento per la prima volta da quando è cominciata la Grande Recessione. A quel tempo, la Fed pensava che l'economia degli Stati Uniti si stesse cominciando ad espandere ad un ritmo sufficientemente veloce da consentire che venissero risucchiati al suo interno tutti i disoccupati e si creassero le condizioni per l'incremento della domanda e l'aumento dei prezzi.
Janet Yellen, il capo della Federal Reserva ha spiegato che l'economia degli Stati Uniti "si trova sulla strada di un miglioramento sostenibile" e che "siamo fiduciosi riguardo all'economia degli Stati Uniti". Ci i aspettava che la Fed, nel 2016 avrebbe alzato i tassi di interesse fino all'1%, al fine di controllare l'inflazione ed evitare sostanziose crescite di salari.

Bene, sei mesi più tardi, la Fed non ha ancora alzato i tassi di interessi. E la ragione è chiara: la crescita economica degli Stati Uniti, lungi dal trovarsi sulla "strada di un miglioramento sostenibile", ha sempre più rallentato e continua a rallentare. Nel primo quarto del 2016, la crescita reale dei PIL è cresciuta ad un tasso annuo del solo 0,8%. Ed oggi, Yellen ha comunicato al Worlds Affair Council di Filadelfia  che gli ultimi dati sulla crescita dell'occupazione sono deludenti, e pure rimanendo ottimista, c'è ancora troppo poco spazio di manovra per alzare i tassi. Infatti, i nuovi posti di lavoro sono aumentati a maggio solamente di 38.000, rispetto alla previsione condivisa di 160.000.

yellen

Il mercato del lavoro statunitense, lungi dal "rafforzarsi", sta cominciando ad indebolirsi. L'indice della Fed, relativo alle condizioni lavorative, in aprile è stato rivisto a -3.4, da -0.8 che era, mentre la lettura di maggio conferma un declino accelerato delle condizioni. Un tale tasso di declino, in passato è stato il preludio di ogni nuova recessione economica.

fed-labour-conditions

Secondo un'indagine svolta dagli economisti della  National Association of Business Economics, la crescita economica degli Stati Uniti rallenterà nel 2016 fino ad arrivare alla velocità più bassa di questi quattro anni, l'1.9% a fronte della precedente previsione del 2.5%. Ma anche questo dato rischia di essere troppo ottimistico.

nabe

Sicuramente, il tasso di disoccupazione in maggio è sceso al 4.7%, il più basso da novembre del 2007, ma ciò è avvenuto per delle ragioni sbagliate, in quanto l'occupazione dal punto di vista dei nuclei familiari è cresciuta a malapena. Il fatto è che la forza lavoro si è ridotta di 458.000 dal momento che la gente ha smesso di cercare un lavoro. Il tasso di partecipazione al lavoro (il numero di invididui che lavorano rispetto a quelli che sono in età lavorativa), che si era un po' ripreso, si è nuovamente abbassato.
Attualmente ci sono 7.4 milioni di americani adulti che sono ufficialmente disoccupati, ma se aggiungiamo a questo dato la "sottoccupazione" (part-time, lavori temporanei, ecc.) vediamo che il numero si avvicina assai di più a 20 milioni. L'occupazione a tempo pieno è scesa a 59.000, da 316.000 che era ad aprile. Quelli che lavorano part-time per ragioni economiche - che preferirebbero l'occupazione a tempo pieno ma non hanno questa fortuna - hanno raggiunto il numero di 468.000, nel più alto incremento mai occorso dal settembre del 2012.
Janet Yallen può pensare che l'economia degli Stati Uniti stia andando meglio, ma l'esperienza che vivono gli americani è un'altra. Il debito del prestito studentesco non è mai stato così alto. Le emissioni di buoni pasto sono ad un livello record. I costi della sanità continuano a salire, e la disuguaglianza aumenta mentre il reddito familiare medio è sempre più in caduta.

americans

La percentuale di uomini che hanno un'età compresa fra i 25 ed i 54 (età del primo lavoro) e che non lavorano è al livello più alto di tutti i tempi. Il reddito medio familiare rimane oggi ancora dell'1.3% più basso di quanto lo era nel 2007.
La crescita della produttività del lavoro è il parametro di riferimento per la crescita economica degli Stati Uniti: nel 4° trimestre dello scorso anno è scesa ad un tasso annuo dell'1.7% e oggi continua a scendere, nel 1° trimestre di quest'anno, secondo un tasso annuo dell'1.0%. La produttività scende a causa del fatto che si è indebolita la crescita degli investimenti nelle imprese. Come ho sostenuto in precedenza, in ultima analisi la crescita degli investimenti nelle imprese dipende dalla redditività del capitale, e la redditività è rimasta bassa. Così ora i profitti totali stanno crollando. Gli economisti della NABE [N.d.T.: National Association for Business Economics] ritengono che quest'anno i profitti aziendali, per la prima volta dal 2011, diminuiranno del 2.9%.
Ho sostenuto, precedentemente, che l'economia degli Stati Uniti si troverà in una nuova recessione entro il prossimo anno o due. Secondo JP Morgan, banca d'affari americana, la probabilità di una recessione entro i prossimi 12 mesi, durante l'attuale ripresa economica non è mai stata così alta:
"Il nostro preferito indicatore macroeconomico della probabilità che una recessione cominci entro 12 mesi, è salito dal 30% del 5 maggio aò 34% della scorsa settimana e fino al 36% oggi".

prob-recession

Tuttavia, Yellen continua a sperare: "Vedo buone ragioni per aspettarsi che le forze positive che supportano la crescita dell'occupazione ed un'inflazione più alta continueranno a superare quelle negative", ha detto Yellen.
"Come risultato, mi aspetto che l'espansione economica prosegua ed il PIL cresca moderatamente".

Continuate a seguirci!

- Michael Roberts -

fonte: Michael Roberts Blog

Nessun commento: