lunedì 23 novembre 2015

Il ‘68… in ritardo!

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"La creazione del sindacato indipendente attenne alla reazione della manodopera rispetto al salario a cottimo, introdotto da Stalin ed inizialmente applicato al 29% degli operai - e che dopo il 1932 arriva a coprire il 68% della forza lavoro e, nel 1949, oltre il 90%. L'introduzione del taylorismo svolgeva due funzioni: impedire lo sviluppo della solidarietà fra gli operai e far sì che venissero 'schiacciati' dalle 'norme di produzione' fissate dai cronometristi. Se l'operaio soddisfaceva lo standard, tale standard poteva essere aumentato ed il salario, paradossalmente, diminuito, di modo che, così, l'operaio doveva lavorare di più per poter guadagnare di più. Tutto questo avrebbe portato all'esplosione operaia di Novorcherkask, nel 1962."

"Vladimir Alexandrovitch Klebanov, tecnico nelle miniere, altamente qualificato, ebbe l'idea di formare un sindacato indipendente. Quest'idea era il punto d'arrivo di una traiettoria di lotte contro la burocrazia dominante. Fu così che, il 12 settembre del 1968, venne arrestato ed accusato di violazione dell'articolo 187 del Codice Penale, che puniva le 'calunnie anti-sovietiche'. In realtà, a partire dal 1968, Klebanov aveva denunciato gravi violazioni del Codice del Lavoro, soprattutto riguardo la violazione del decreto del 1956, che stabiliva la giornata lavorativa di sei ore e la settimana lavorativa di sei giorni. Aveva inoltre rivendicato salari decenti per i lavoratori, insieme alla fine dell'occultamento degli incidenti di lavoro nei bollettini ufficiali e ad un indennizzo adeguato per i minatori vittime di incidenti per colpa della direzione, oltre alla richiesta di perseguire e punire gli amministratori che occupavano posizioni di comando nelle industrie e negli apparati statali, avvalendosi di tale funzioni per sottrarre materiale prezioso. Infine, lottava per mettere fine alla corruzione ed all'arbitrio nella distribuzione di appartamenti agli operai.
Come risultato, finì per trovarsi senza lavoro e diede inizio ad uno sciopero della fame, rifiutandosi di essere considerato 'pazzo'. Venne internato in un ospedale speciale, dove visse una situazione kafkiana: quando chiedeva un lavoro, lo consideravano pazzo; quando richiedeva il pagamento di un reddito di assistenza a causa della sua malattia, gli rispondevano che era in buona salute e gliene veniva negato il pagamento. In seguito, veniva trasportato a forza all'Ospedale Psichiatrico n°7 e, successivamente, trasferito all'Ospedale Psichiatrico n°1, dove i medici gli diagnosticavano lo sviluppo di una personalità paranoica che a loro avviso lo portava a trasformarsi in un combattente per la giustizia".

- da Maurício Tragtenberg - da "Reflexões sobre o Socialismo" -

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