lunedì 15 settembre 2014

Apprendisti stregoni

stregone

VIOLAZIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE !!!
di Manfred Sohn

"Violazione del diritto internazionale", titolava il "Frankfurter Allgemeine Zeitung" (FAZ) del 23 agosto in prima pagina, dando voce al grido del presidente ucraino Petro Poroshenko, quando una colonna di camion russi aveva attraversato la frontiera per portare aiuti alla città di Luhansk circondata dalle truppe ucraine.
Così come, violazione del diritto internazionale lamentavano le persone buone, su altri media, riguardo ai tentativi da parte di Israele di distruggere, con attacchi aerei ed incursioni dei commando, le installazioni per il lancio dei missili a Gaza, incendiandone le città.
"Violazione del diritto internazionale", quindi, è il piagnisteo, con tre punti esclamativi, che fa da coro alla crescente carneficina che avviene davanti ai nostri occhi, nell'est e del sud del centro europeo, ancora tranquillo.
Coloro che si interrogano reciprocamente, gli uni con gli altri, con questo grido sulle labbra, stano tutti correndo dietro ad un fantasma. Non esiste nessun diritto internazionale. Questo era sorto con l'istituzione degli Stati-nazione borghesi e con il loro tentativo di trasferire la base delle loro relazioni giuridiche interne alle relazioni fra Stati. Il punto più alto della fissazione scritta obbligatoria, venne raggiunto al tempo della sfida al capitalismo da parte degli Stati che si autodefinivano come alternativa socialista, e che erano sorti dopo la Rivoluzione d'Ottobre nella Russia del 1917. Essi cercarono di far ballare i poteri costituiti al suono della loro propria musica. Questo fece credere, anche a molti a sinistra, che si stesse formando un sistema giuridico internazionale unitario. Questo velo d'illusione, viene strappato davanti ai nostri occhi, e dietro appare un quadro ancora più orribile di quello dovuto ad una semplice estinzione del "diritto internazionale": per la prima volta si sta disintegrando il sistema di diritto civile in generale.
Ne scrisse, con ogni ragione, Robert Kurz nel 2003, parlando del "collasso del diritto internazionale" e indicandone il peccato originale nell'attacco della NATO contro la Jugoslavia. "L'imperialismo globale democratico ha abbandonato il mandato delle Nazioni Unite, smettendo così di riconoscere i propri principi" (Kurz).
Coloro che - soprattutto nella sinistra illusa - lamentano il declino del diritto internazionale, ignorano tanto la sua genesi storica quanto il suo limite storico. Esso era ed è, nelle sue briciole residuali lamentosamente rivendicate, legato allo Stato-nazione borghese. Ma lo Stato-nazione borghese è in procinto di dissolversi. Nella sua fase ascendente, espansionista, il capitalismo ha formato gli Stati nazionali, sovrani oppure - dopo la distruzione completa delle strutture precapitalistiche - colonie o pseudo-Stati dipendenti nella periferia capitalista. Di questo vecchio mondo degli Stati del XX secolo rimane sempre meno, e nel corso del XXI e del XXII secolo non ne rimarrà niente. Già non esiste uno Stato dell'Afghanistan, non esiste uno Stato dell'Iraq, non esiste uno Stato dell'Ucraina. Ci sono, al loro posto, nella periferia dei centri capitalisti, le diffusioni di aree apolidi, che sono dominate da bande, da strutture mafiose e da signori della guerra. Ma la disintegrazione dello Stato-nazione borghese sta ora arrivando nei centri del capitalismo come i tentacoli di un polpo. Come se mettessero in scena "L'apprendista stregone" di Goethe, gli Stati Uniti cercano di castigare con mezzi militari quei prodotti della decadenza che loro stessi hanno coltivato. Ci hanno provato con Al Qaeda, messa in piedi da loro stessi per battere l'Unione Sovietica in Afghanistan, ci provano ora con ISIS, che avevano precedentemente alimentato - e vediamo che la sua forza militare è sempre meno sufficiente per lottare contro gli eserciti fantasma da loro stessi generati. Allora, questa sporca lotta donchisciottesca assegna sempre più compiti ad eserciti mercenari privati e a bande che di tanto in tanto sembrano essere loro utili, e quindi equipaggiati di armi. La proliferazione di eserciti mercenari e di truppe ausiliarie alleate, tuttavia, indebolisce l'ultima garanzia della dominazione borghese: il monopolio statale della violenza. La paziente ironia della storia risiede proprio nel fatto che la potenza mondiale che cerca di copiare l'Impero Romano, anche nella sua architettura di potere, è del tutto cieca di fronte al pericolo della "Foresta di Teutoburgo", dove le gloriose legioni di Varo vennero condotte verso la morte, nelle paludi, per mano dei traditori addestrati dai romani.
Così il mondo borghese sprofonda davanti ai nostri occhi, e chiunque abbia letto sia Marx che Rosa Luxemburg sa che cosa mantiene unito questo mondo, nel suo nucleo centrale, e che ora perde la sua forza di integrazione: il cuore del sistema capitalista è lo sfruttamento della merce forza lavoro, la quale simultaneamente dev'essere espulsa dal processo di produzione, spinto dalla frusta della concorrenza e con l'obiettivo di aumentare la produttività a tutti i costi. Con la rivoluzione microelettronica, questa potenzialità scoperta per primo da Marx, è diventata realtà quotidiana. Così si vanno concentrando - soprattutto nella periferia del mondo capitalista - moltitudini sempre crescenti, soprattutto di giovani, ancora una volta soprattutto quei giovani che, dopo la morte della speranza nel socialismo apparentemente reale, nel 1989, avevano avuto come aspirazione, in primo luogo, quella di copiare lo stile di vita dei centri capitalisti e, dopo la disillusione di quella speranza, vanno ora ad alimentare le milizie e le bande intorno all'Europa. Si accumulano in Ucraina sotto la bandiera del "settore di destra" fascista, in Egitto, dopo l'estinzione della Primavera Araba, di nuovo sotto la bandiera dei Fratelli Musulmani. Con lo "Stato Islamico" hanno raggiunto un nuovo livello. Non sarà la fine della loro ascesa. Essi, soprattutto, costituiscono l'avvertimento di pericolo scritto sul muro, che annuncia il futuro nei nostri stessi centri. La legge della fusione nucleare capitalista, che si sta consumando nel nostro secolo, prevarrà anche qui, pur se differita nel tempo, e distruggerà il sistema giuridico, così come le strutture dello Stato borghese.
In questo turbine di distruzione e di caos, gli sforzi disperati per aggrapparsi al fuscello del "diritto internazionale" sono ridicoli. E sono anche pericolosi, poiché creano un'illusione per cui tutto può essere progressivamente cambiato facendo appello ad un fantasma del XX secolo. La forza di cambiamento proviene solamente da quello che Rosa Luxemburg ha riconosciuto come il principale dovere di tutti i rivoluzionari: dire la verità. E il fatto che non c'è alcun diritto internazionale, fa parte di tale verità.

- Manfred Sohn - 29/08/2014

fonte: EXIT!

Nessun commento: