sabato 12 aprile 2014

Stammheim!

E' il mattino del 18 ottobre 1977, tutte le trasmissioni traboccano della notizia del suicidio di Jan Carl Raspe, Gudrun Ensslin e di Andreas Baader, e del tentato suicidio di Irmgard Möller. Alla sera, in televisione, i notiziari ripetono con le stesse parole: "Tre suicidi - un segnale per un nuovo terrore?", ripreso pari pari dalla prima pagina del "Die Welt", uno dei maggiori quotidiani tedeschi. "Ostaggi liberi - Suicidi a Stammheim", si può leggere sui titoli del " Frankfurter Allgemeine Zeitung". "Tre prigionieri della Baader-Meinhof commettono suicidio", recita a grandi caratteri il "Westfälische Rundschau". Mentre la versione del "Westdeutsche Allgemeine Zeitung" laconico, commenta "Suicidio: Baader, Raspe, Ensslin".
La possibilità che la causa delle morti possa essere diversa dal suicidio, non viene nemmeno menzionata. I rapporti ufficiali, le conferenze stampa, i notiziari trattano i fatti di Stammheim parlando sempre e solo di suicidio come se fosse un fatto dimostrato, sebbene sia medicalmente impossibile stabilire le cause della morte, senza un'autopsia. "Nei casi di impiccagione, spesso viene assunta troppo rapidamente l'ipotesi di suicidio. Per tale ragione, si dovrebbe sottolineare che non è possibile stabilirlo solo attraverso l'osservazione." Gudrun Ensslin, morta apparentemente per impiccagione. Il suo avvocato, Otto Schilly, era presente all'inchiesta iniziale. Ha visto solo i piedi di un corpo, ricoperto da una coperta marrone, che penzolava dalle sbarre alla finestra. L'autopsia non ebbe inizio fino al tardo pomeriggio del 18 ottobre e continuò fino alle 5 del mattino seguente. A tutto il dicembre 1977 nessun rapporto venne reso pubblico.
Nondimeno, il "Frankfurter Rundschau" scriveva, il 19 ottobre 1977: "Andreas Baader, Gudrun Ensslin e Jan Carl Raspe si sono tolti la vita martedì mattina, nelle loro celle della prigione di Stuttgart-Stammheim. Anche  Irmgard Möller ha tentato di togliersi la vita. Si è pugnalata più volte con un coltello da pane. Baader e Raspe si sono sparati nelle loro celle con due pistole, una calibro 7.65 e una 9 millimetri ... I suicidi sono stati scoperti da due guardie carcerarie entrati nella cella di Raspe alle 7.41 del mattino, portando la colazione ..." Mentre sul "Bild", uno dei giornali più letti: "8 e 2 minuti - in preda al panico, le guardie della prigione aprono la cella di Gudrun Ensslin - un'altra spaventosa scoperta: la terrorista aveva legatoi una coperta di lana davanti alla finestra e si era impiccata. I suoi piedi nudi penzolavano a 40 centimetri dal pavimento". Sul "Frankfurter Allgemeine Zeitung" si osserva che "Non è ancora certo che Gudrun Ensslin si sia impiccata, ha spiegato il ministro (il ministro della Giustizia, Traugott Bender), perché ancora nessuno è entrato nelle celle, dal momento della scoperta dei suicidi." Dopo la scoperta delle morti, senza nessun esame dei corpi, tutti i rapporti usano il termine 'suicidio'.
"Non sono state trovate impronte digitali, né sulle pistole né sul coltello. L'ufficio del pubblico ministero ha spiegato che questo è a causa del fatto che le armi erano così piene di sangue che nessuna traccia poteva essere determinata." - afferma un rapporto stilato nove giorni dopo la scoperta delle morti. Diciannove giorni più tardi, arriva una nuova versione: "Il capo del Dipartimento Penale dello Stato, e capo del team di inchiesta per gli eventi di Stammheim, il signor Testor, ha confermato i rapporti che 'contrariamente alle prime dichiarazioni' non è stato trovato sangue sulla pistola di Raspe." Testor prova a spiegare il fatto che non sono state trovate impronte digitali con le seguenti parole: "Se le armi fossero state pulite con un panno prima di compiere il gesto, non sarebbe potuta restare nessuna traccia, usandole solo una volta". Insomma, niente impronte digitali e armi piene di sangue; poi niente più sangue. Ancora, armi accuratamente pulite e di nuovo niente più impronte digitali!

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E come avrebbero fatto le armi ad arrivare nelle celle dei prigionieri? Le celle di Andreas Baader, Gudrun Ensslin e Jan Carl Raspe erano state accuratamente perquisite la notte del 5 settembre 1977, e durante questa perquisizione, "vennero rimossi radio, giradischi e diversi altri apparati elettrici, e consegnati agli ufficiali della prigione". Stando alle informazioni, contenute in una lettera del Ministro Federale della Giustizia, Andreas Baader venne trasferito dalla sua cella in una nuova, il 14 settembre 1977, e stando alle dichiarazioni rese da Bender (Ministro della Giustizia dello Stato di  Baden-Württemberg) le celle dei prgionieri della Baader- Meinhof a Stammheim veniva perquisite praticamente ogni giorno. Tuttavia "Der Spiegel" riporta che pur se le guardie avevano rimosso la radio, l'apparecchio TV e il giradischi dalla cella di Gudrun Enssiln, "proprio quel pezzo di cavo da cui pendeva il cadavere, era rimasto nella cella senza che se ne accorgesse nessuno, nascosto nel muro sotto il lavandino. E Andreas Baader, nel suo giradischi, aveva una fondina per una pistola". Solo che Andreas Baader non aveva nessun giradischi nella sua cella, dal momento che era stato sequestrato il 5 settembre del 1977! E gli ufficiali teutonici, rinomati per il loro perfezionismo, che avevano eseguito la perquisizione nelle celle di prigionieri che venivano considerati come i più pericolosi terroristi del paese, avrebbero trascurato di trovare due rivoltelle ed un coltello?!? E tutto questo era successo dentro una prigione progettata appositamente per tenere segregati cinque prigionieri, e basta: Andreas Baader, Gudrun Ensslin, Jan Carl Raspe, Ulrike Meinhof (trovata morta nella sua cella l'8 maggio 1976 — un altro suicidio!) ed Holger Meins (morto nel mese di novembre del 1974, in seguito ad uno sciopero della fame contro le condizioni di isolamento). Una prigione che era costata dieci milioni di marchi tedeschi, approssimativamente 5 milioni di dollari dell'epoca.

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"Non possiamo escludere la possibilità che un avvocato avrebbe potuto dare illegalmente ad un prigioniero, un qualche oggetto, nel corso di una visita" - ha spiegato Engler, il direttore della prigione. Otto Schilly, l'avvocato di Gudrun Ensslin ha spiegato che, prima di ogni visita, le autorità della prigione vuotavano la sua valigetta ed ogni documento e dossier che conteneva, veniva letto. "Prima di poter visitare i terroristi, gli avvocati venivano perquisiti sia corporalmente che con un metal detector e dovevano depositare le loro borse fuori della stanza delle visite, non era loro permesso di portare nemmeno un registratore. Prima e dopo la conversazione con i loro avvocati, i prigionieri venivano fatti spogliare completamente e dovevano indossare nuovi abiti e biancheria." Gli ufficiali della prigione hanno anche ammesso che la stanza delle visite era spiata per mezzo di 'cimici' e ogni conversazione fra gli avvocati e i loro clienti veniva intercettata. Inoltre, dal 6 settembre 1977, fare avere armi ai prigionieri per mezzo degli avvocati era impossibile, considerato che agli avvocati era stato vietato qualsiasi contatto di sorta con i loro assistiti: era la cosiddetta Kontaktsperre divenuta poi legge il 2 ottobre 1977; dal 6 settembre 1977, niente lettere, niente visitatori, né giornali né radio né televisione e niente attività in comune con gli altri prigionieri.
Proprio per questi motivi, si vide bene, il 3 novembre 1977, di scoprire improvvisamente una "seconda porta" nel carcere di Stammheim (anche se Otto Schilly dichiarò di essere a conoscenza dell'esistenza di tale porta dalla morte di Ulrike Meinhof, nel 1975). Si trattava di una porta antincendio che poteva essere aperta solo dall'esterno, per mezzo di una chiave speciale. Forse, qualcuno era arrivato attraverso questa porta con le armi da contrabbandare ai prigionieri, impadronendosi della chiave e disattivando il sistema di allarme ... Comunque, il nome di 'Batman' non venne fatto!!!

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Nel frattempo però, subito dopo la "scoperta della porta", si è già provveduto a scoprire i nascondigli per le armi, ci informa lo "Stern": "La polizia criminale ha fotografato dove le armi erano nascoste: la pistola di Raspe era in un buco, dietro il battiscopa, ed era stata privata del manico per renderla più piccola; l'arma di Baader, nel suo giradischi". Quello che non aveva più. Ma non è finita qui, la catena dei ritrovamenti nelle celle, dopo il "suicidio", è sorprendentemente lunga:
20 ottobre 1977: nella cella di Raspe viene ritrovato una radio a transistor Sanyo della grandezza del palmo di una mano, sintonizzata sulla rete radio della Germania meridionale. La radio era nascosta dietro il letto, avvolta in un pullover."E' ormai chiaro che i prigionieri avevano saputo della liberazione degli ostaggi del volo della Lufthansa".
22 ottobre 1977: "Scoperti esplosivi nella cella dei terroristi"! Nella prigione sono stati trovati 270 grammi di esplosivo, dietro il battiscopa. Erano nella cella al settimo piamo che non era occupata ma che serviva come magazzino, per libri ed altre cose. Baader, Raspe ed Ensslin avevano accesso a questa cella.
24 ottobre 1977: Anche delle lamette! La perquisizione al settimo piano della prigione di Stammheim è proseguita per tutto il week-end. In un buco sotto il lavandino, in una cella, sono state ritrovate delle lamette.
12 novembre 1977: Esplosivi nella sezione terroristi di Stammheim. Trovati 400 grammi di esplosivo in un muro di una cella non occupata, insieme a 3 detonatori.
22 novembre 1977: Erano scomparsi degli attrezzi, nel corso di alcuni lavori di ristrutturazione del carcere di Stammheim!!! A maggio e a giugno del 1977 c'erano dei sacchi di cemento nella sala comune. I prigionieri della Baader-Meinhof hanno avuto contatti con gli operai e hanno ottenuto informazioni su come mescolare il cemento. Pinze, un cacciavite e, forse, un piede di porco sono spariti per breve tempo, e poi ricomparsi in un angolo, dopo che un agente aveva spiegato ai prigionieri che tutte le celle sarebbero state messe sottosopra, se non venivano fuori gli attrezzi.
23 novembre 1977: Trovata una pistola a Stammheim: armi e munizioni scoperti in una cella. Una colt calibro 38 mm., di quelle in uso alla polizia.
24 novembre 1977: Diverse lamette da rasoio sono state inspiegabilmente trovato nella cella (controllata a vista) di Croissant (ex-avvocato della Baader-Meinhof), ora in prigione a Stammheim.
6 dicembre 1977: Ancora una scoperta in una cella di Stannheim. Un piccolo altoparlante senza collegamento elettrico è stato trovato, nascosto in una lampada a neon nella sezione terroristi del carcere. Secondo il Ministro della Giustizia, potrebbe essere stato utilizzato per inviare e ricevere messaggi in codice Morse!

Inoltre la scoperta di una macchina fotografica Minox - trovata nascosta in un pacco di filtri per caffè nella cella di Baader, dopo che questo era stato trasferito in un'altra cella - avvenuta il 14 settembre del 1977, è stata menzionata così tante volte dopo le morti di Stammheim, che oramia tutti pensano che anche la macchina fotografica facesse parte di un "suicidio ben programmato".
Tutto ciò che viene riferito dai mass media (nascondigli nelle pareti, fessure e fori dietro le travi) è semplicemente un cumulo di menzogne. Le pareti delle celle del carcere sono state costruite in calcestruzzo di classe B600; il ché significa 600 kg. di cemento per ogni metro cubo di sabbia, cosa che fa dubitare che qualcuno possa fare un buco nel cemento utilizzando un taglierino o qualcosa del genere. La sola possibilità sarebbe di usare esplosivi o un martello pneumatico!
Ciò nonostante, la stampa cerca di convincere il suo pubblico che le armi usate per il "suicidio" sarebbero state fatte arrivare clandestinamente nelle celle, anche se non riesce a spiegare come.

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Andreas Baader è morto per un colpo di pistola alla nuca, 3 centimetri sopra la linea dei capelli, la pallottola è uscita dalla fronte. Nella cella sono stati ritrovati tre pallottole; una era conficcata nel muro, un'altra nel materasso e la terza, quella che gli attraversato la testa, sul pavimento. Perché tre colpi? La risposta suggerita è che Baader volesse dare così un segnale agli altri. Solo che le guardie che per tutta la notte si trovavano fuori dalla cella, ad una distanza di 15 metri, non hanno sentito niente di particolare. Non sorprende, considerato che le celle sono isolate acusticamente. Sulla mano di Baader, quella che avrebbe premuto il grilletto, sono state trovate tracce di polvere da sparo; parte dell'autopsia, pubblicata su "Der Spiegel", recita: "Tracce di polvere da sparo sono state trovate sulla mano destra del cadavere di Baader, così come vicino al foro di entrata della pallottola". La madre di Baader, però, giura che il figlio era mancino! Sul corpo di Raspe, invece, non sono state trovate tracce di polvere da sparo; almeno così dice l'autopsia.
Ma tutto questo, per il governo tedesco, è solo una prova ulteriore del terrorismo dei prigionieri di Stammheim, il cui "suicidio" non solo viene sbandierato senza ombra alcuna di dubbio, ma viene addirittura dipinto come una nuova forma di terrore nella tattica dei guerriglieri che avrebbero cercato di far credere che il loro suicidio fosse stato un assassinio. Nelle parole di Heinz Kuhn, Ministro e Presidente dello Stato del Nordrhein-Westfalen: “Baader, Ensslin e Raspe non  hanno fatto ricorso alla morte per sfuggire alle conseguenze e alla disperazione; essi hanno organizzato il loro suicidio come una speculazione diabolica per riuscire a portare il terrore ad un nuovo e più grande livello." E questo non un delirio isolato ma "I membri delle organizzazioni terroristiche hanno usato il metodo dell'auto-distruzione per intensificare la loro lotta fanatica ed assassina contro il nostro Stato ed il suo ordine" - così dichiara Bolling, portavoce ufficiale del governo. Ovviamente, questo genere di analisi servirà anche a giustificare nuove e sempre più severe misure di controllo nelle prigioni, per scongiurare il "pericolo di suicidio". Costante sorveglianza e nuove forme di isolamento e terrore: terrore per i prigionieri.

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