mercoledì 8 gennaio 2014

socialisti

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Le prospettive per il 2014 non sono affatto buone. Le elezioni al Parlamento europeo del maggio prossimo rischiano di diventare un festival della xenofobia in cui i principali partiti cercheranno di battere l'UKIP (Partito per l'Indipendenza del Regno Unito, che fa parte del gruppo parlamentare "Europa della Libertà e della Democrazia" di cui fa parte anche la Lega Nord), cercando di essere, se non di più, anti-stranieri quanto loro. Nel mese di agosto, ci saranno le celebrazioni dell'inizio della Prima guerra mondiale. Tutte queste cose rischiano di diventare una celebrazione del nazionalismo, cui parteciperanno degli eminenti storici che ci hanno già spiegato come quella sia stata una guerra giustificata che l'Inghilterra meritava di vincere.
Quest'anno dovremo, oltre alle nostre abituali attività, intensificare il discorso socialista contro il nazionalismo e la guerra.
La stessa espressione "Stato-Nazione" suppone che gli Stati che si spartiscono il mondo siano l'espressione politica delle "nazioni" pre-esistenti. In realtà, è vero il contrario: è la "nazione" ad essere una creazione dello Stato. Gli Stati inculcano nei loro cittadini l'idea che essi formano una comunità, avente degli interessi comuni rappresentati dallo Stato. Le persone, arrivano così a considerarsi, loro insieme a tutti gli altri dello stesso Stato, come un "noi".
I socialisti non parlano affatto di "noi" in rapporto ai sedicenti "Stati-nazioni" dove sono nati, o vivono. Sappiamo che in ciascuno Stato ci sono due classi con interessi opposti: la classe di quelli che posseggono e controllano i mezzi di produzione e la grande maggioranza che non possiede altro che la sua forza fisica ed intellettuale da vendere per poter vivere, e che lo fa in cambio di un salario.
Le guerre non si fanno fra "nazioni" ma tra Stati, e gli Stati rappresentano gli interessi della loro propria classe dominante. Le guerre nascono dai conflitti economici fra Stati che rappresentano queste classi dominanti, circa le fonti di materie prime, le rotte commerciali, i mercati, gli sbocchi e le zone strategiche che li proteggono. La macelleria della Prima guerra mondiale non ha fatto eccezione.
Il nazionalismo viene utilizzato dagli Stati per ottenere un sostegno alla guerra da parte della sua "carne da cannone". Ma che si può rivelare controproducente se sfugge al controllo dello Stato, come rischia di accadere per quanto riguarda la questione europea. L'interesse della parte dominante della classe capitalista britannica, è che la Gran Bretagna rimanga dentro l'Unione Europea al fine di poter avere accesso al "mercato unico" europeo, ma una gran parte dell'opinione pubblica vi si oppone su quelle base nazionaliste che l'UKIP sfrutta.
Per tutto il corso dell'anno, insisteremo: i salariati di uno Stato hanno gli stessi interessi dei loro compagni degli altri Stati. Siamo tutti membri della classe lavoratrice mondiale ed hanno come interesse comune quello di lavorare insieme per creare un mondo senza frontiere le cui risorse diventino patrimonio comune di tutti i popoli del mondo e vengano utilizzate a beneficio di tutti.

Editoriale di "Socialist Standard" di Gennaio, mensile del Partito Socialista della Gran Bretagna

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