mercoledì 28 agosto 2013

Le sardine di Ferré, e quelle di Brassens

In Francia, e non solo, molti sono rimasti scioccati nel vedere in televisione uno spot pubblicitario, per una marca di sardine sott'olio, che aveva come sottofondo musicale una celebre canzone di Léo Ferré, "C'est extra"; cosa che, ovviamente, non poteva avvenire senza il consenso degli eredi beneficiari dei diritti della canzone.
Però, a tal proposito, c'è da riportare una cosa assai curiosa: se si va a riascoltare la celebre intervista del gennaio del 1969, fatta a Ferré, Brel e Brassens, nella parte sopra riportata, si può sentire che, verso il minuto 7:40, si comincia a parlare di soldi. Ed è proprio subito dopo che si può sentire affrontare, per bocca di Brassens, la questione delle ... sardine!!!

Brassens - E' molto sgradevole, questa storia dei soldi. Perché tanti si buttano nella canzone unicamente per quello. Noi siamo molto contenti di guadagnarci da vivere con le nostre canzonette, ma non l'abbiamo fatto con quell'intenzione, l'abbiamo fatto perché ci piaceva. Lo faremmo anche se non ci guadagnassimo nulla! Non avremmo mai venduto sardine sott'olio! Non so neanche se ci si guadagna tra l'altro, se si guadagna di più che a far canzoni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non penso che la questione dei soldi riguardasse Leo Ferré perchè era un pidocchioso!! Ricordo che una volta gli fu chiesto da un collettivo carceri di Firenze, del quale non facevo parte,(a differenza della Kiki e di Paolo Milli), di fare un concerto gratuitamente per finanziare detto collettivo ( collettivo che non avrebbe fatto certamente una rapina per autofinanziarsi!!); dopo molte insistenze e rifiuti, pose come condizione di affiggere sui muri di Firenze un manifesto 70x100 con la sua immagine a tutta pagina... anzichè quella di un detenuto come poteva essere auspicabile! O NOOOOOO? oh gente...o mores!! Gianni