lunedì 1 aprile 2013

il cervello del mutante

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Vladimir Ilich Ulianov, Lenin, si trova imbalsamato nel mausoleo che porta il suo nome, nella Piazza Rossa di Mosca. Anzi, non proprio. I suo cervello lì non c'è. Appena dopo la sua morte, gli venne rimosso e messo sotto formaldeide, affinché gli scienziati potessero dimostrare che il leader della rivoluzione sovietica era un genio.
Però, questo stesso cervello potrebbe anche servire a chiarire, una volta per tutte, i dubbi a proposito della morte di Lenin. Ad esempio, se è vero che sia morto avvelenato per mano di Stalin, o se è vero che la sua amante gli trasmise la sifilide ... Adesso, invece, un gruppo di ricercatori sta suggerendo che tutto fu dovuto ad una mutazione genetica.
La causa clinica ufficiale della morte di Lenin, avvenuta nel gennaio del 1924, tre mesi prima che compisse 54 anni, fu un'arteriosclerosi generalizzata, con un alto grado di coinvolgimento dei vasi sanguigni cerebrali: l'infiltrazione di lipidi nelle arterie principali (arteriosclerosi cerebrale), avvenuta nel corso degli ultimi anni della sua vita, era arrivata a provocargli quattro infarti cerebrali. I medici che effettuarono l'autopsia, rilevarono che ampie parti dell'emisfero destro del suo cervello, se colpite con una pinzetta, risuonavano come se fossero di pietra. Ma che cosa uccise, davvero, Lenin?
Il suo cervello è stato uno dei più studiati, in assoluto, della storia. Sono stati fatti decine di studi, molti libri, e si parla anche di un film, con Di Caprio! Eppure i risultati ufficiali dell'autopsia non hanno indicato la causa della morte.
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Un recente lavoro, svolto dalla Scuola di Medicina dell'Università del Maryland, esclude una causa come la sifilide, dal momento che "la sifilide del sistema nervoso centrale attacca le piccole arterie delle meningi, e non i grandi vasi sanguigni del cervello, quelli che trasformarono in pietra il cervello di Lenin". Inoltre Lenin si era sottoposto a vari test per individuare la sifilide, e furono tutti negativi. Il leader rivoluzionario conduceva una vita sana: sport, pochissimo alcol, niente fumo. Eppure, nel novembre del 1921, a 51 anni, mentre si recava al IV Congresso del Partito Comunista, improvvisamente non riusciva a trovare le parole per esprimersi, e dovette schioccare più volte le dita, per farsele tornare in mente. Fu il primo sintomo. L'anno successivo, a maggio, ci fu il primo serio attacco.Sei mesi dopo, un altro, ed un terzo nel 1923. Il quarto attacco lo uccise.
Per i ricercatori americani, la possibile ischemia cerebrale che aveva cominciato ad attaccare il cervello di Lenin è abbastanza inusuale nelle persone della sua età e con il suo stile di vita. Essi rilevano che anche il padre di Lenin morì giovane, a 54 anni, per un ictus, e che due delle sue sorelle soffrivano di insonnia cronica e di forti emicranie, per tutto il corso della loro vita.
Nel 2011, un'equipe di scienziati ha pubblicato sul New England Journal of Medicine uno studio su dei nuovi strani casi di calcificazione estrema delle arterie che riguardano nove persone di famiglie differenti. Tutti i pazienti mostravano un'arteriosclerosi acuta agli arti inferiori, alle articolazioni e alle mani, fino a farle indurire. Dopo una serie di analisi, ed uno studio genetico sulle famiglie, venne provato che nei pazienti c'era una mutazione del gene NT5E, gene che è coinvolto nel metabolismo del calcio. Come per il cervello di Lenin, le loro gambe risuonavano come pietre.
"Se Lenin aveva ereditato la sua alterazione cerebro-vascolare dal padre, che aveva avuto simili attacchi prematuri, è possibile che una variante di quel disordine - se non lo stesso - colpisse i suoi vasi cerebrali anziché le estremità".
fonte: http://1977voltios.blogspot.it

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