martedì 1 gennaio 2013

ridendo e scherzando

scherzo

C'è un vecchio scherzo che, a quanto pare, verrebbe fatto a danno di qualcuno, da centinaia di anni. E' stato attribuito a capi di stato, ad alti prelati, ad Edgar Allan Poe ed a Sir Arthur Conan Doyle. Probabilmente proprio quest'ultimo, il creatore di Sherlock Holmes, è stato l'orchestratore di tale scherzo. Una notte, annoiato, mentre era impegnato a giocare pigramente con tutta una serie di pensieri malvagi, decise di spedire un biglietto a cinque dei suoi amici. Lo stesso biglietto, a tutti e cinque. Il biglietto sarebbe stato consegnato in forma anonima, non ci sarebbe stata nessuna firma né qualsiasi informazione che potesse far risalire all'autore. Ci sarebbe stato scritto, solo, semplicemente: "SIAMO STATI SCOPERTI. SCAPPA!" E così fece.
Alla successiva cena, in cui si riuniva insieme agli amici, la sua cerchia sociale era in fermento, per l'improvvisa e totale scomparsa di una delle persone cui era stato spedito il biglietto. Di quella persona non si seppe, mai più, nulla.
Sembra tutto molto verosimile, a partire dal fatto che Conan Doyle è sempre stato associato a qualche macabro mistero, che fa sembrare plausibile il fatto. Ma c'è da dire che questo "scherzo" non comincia e non finisce affatto con lui. Una storia simile, a proposito di uno scherzo, viene attribuita anche ad Edgar Allan Poe. E possiamo anche fare la considerazione che si attaglierebbe assai meglio a Poe, una faccenda del genere, ed al suo umorismo diabolico - anche se la storia avrebbe conseguenze meno rimarchevoli, a causa della scarsa rispettabilità degli amici dell'autore della Botte di Amontillado.
In realtà - c'è da dire - nessuno dei due, probabilmente, ha mai fatto in vita sua qualcosa del genere. La storia dei biglietti, è solo una sorta di vecchia leggenda metropolitana che viene tramandata da secoli. Si suppone che venisse usata dai politici di un partito, per indurre i membri del partito opposto a fuggire prima di un'importante voto. La si attribuisce anche ad un vescovo che aveva bisogno di liberarsi del più corrotto fra i suoi sacerdoti: la battuta finale è che rimase senza nemmeno un sacerdote!
Certo, è solo uno scherzo, ed una leggenda metropolitana, ma c'è una ragione per cui viene associato a scrittori di racconti del mistero, e viene usato come test di virtù. Cosa c'è, meglio di un biglietto anonimo, per gettare una luce sulle vite segrete che una percentuale della popolazione vive? A seconda dello scherzo, e a chi viene attribuito, questa percentuale varia da un minimo del 20% (l'uno sui cinque di Conan Doyle) fino al 100% (dei preti). Ma come si fa ad esserne sicuri, se non si prova? Insomma è uno scherzo che potrebbe, a buon diritto, diventare un'indagine sociologica. Quale percentuale della popolazione, ricevendo un biglietto di quella fatta, si darebbe alla fuga? E quale percentuale reagirebbe, in un qualche modo? Ovviamente c'è un vizio di forma, perché diverrebbe un termometro che non si lega solo a segreti profondi ed oscuri, ma anche a tutta una serie di ingenuità. Il fatto che non tutti cadano nelle truffe, tentate per posta elettronica, non significa che ci siano molte poche persone interessate al denaro, ma solo pochi sono disposti a credere che un principe straniero - per esempio - sia disposto a darglielo. Ci sarebbe almeno qualche persona che, saputo che il suo segreto è stato scoperto, reagirebbe piuttosto male! Ad ogni modo - comunque sia - l'idea è geniale, e lo scherzo è divertente.

fonte: http://io9.com

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