giovedì 20 dicembre 2012

gattopardi

lussu

Lussu e Rosselli abitano a Montmartre, Hotel du Nord de Champagne, al numero 11 di rue Chabrol, una strada di botteghe artigiane e bistrot e anticaglierie con odore di gatti pisciatori, ed è questo uno dei luoghi dove Giustizia e Libertà comincia a prender forma. Oppure s'incontrano a Saint-Germain-en-Laye, residenza di Salvemini, e al numero 15 di rue Olivier, dove, con la moglie e quattro figli, sta di casa Alberto Tarchiani. È stato Salvemini a stendere una bozza di statuto. I costituenti la discutono. Hanno storie politiche diverse: liberali Tarchiani, Cianca e Vincenzino Nitti, primogenito dell'ex-presidente del Consiglio; repubblicani Cipriano Facchinetti, Raffaele Rossetti, Gioacchino Dolci e Fausto Nitti; socialista Rosselli, anomalo Lussu, amico dei repubblicani, tendenzialmente socialista.
Ma vediamole più da vicino, alcune di queste figure. Tarchiani, romano, ha quarantaquattro anni: lungo, snello, capelli castani ondulati, larghe le spalle, lineamenti fini, un bel viso con occhiali. È di gesti sobri, non perde mai la calma. Dopo l'espatrio nel '25, è stato corrispondente de “La Tribuna da New York” (città a lui familiare per averci lavorato prima della guerra dieci anni). Ora è disoccupato. Ma lasciando con Albertini il “Corriere”, aveva riscosso una liquidazione assolutamente rimarchevole, trecentomila lire, e questo gli consente di affrontare l'esilio senza affanno. Parla più lingue. Viaggia. A Bruxelles incontra spesso l'ex-ministro degli Esteri Carlo Sforza. Non ha altro fine che l'abbattimento di Mussolini. Giudica la dittatura fascista, terrorismo che si è fatto governo e poi Stato, e sulle forme della risposta non ha dubbi. «Tarchiani - testimonia Garosci - raccolse anche l'eredità anzitutto tirannicida e in qualche caso terroristica lasciatagli da Eugenio Chiesa, che, ricco industriale, profuse tutto il suo patrimonio per alimentare gesti insurrezionali».

da - Giuseppe Fiori - "Il cavaliere dei Rossomori", Einaudi, 1985

Nessun commento: