giovedì 8 novembre 2012

pantere!

bpp

Negli Stati Uniti è il 1967, quando due avvenimenti approfondiscono la divisione dei movimenti della comunità nera. Per la prima volta nella storia americana, un afro-americano, Carl B. Stokes, viene eletto sindaco dai suoi concittadini di Cleveland, Ohio. Il 1967 è anche l'anno in cui viene aperta la prima sede del Black Panther Party, a Oakland, California. Così, quest'anno segna simbolicamente una rottura per il movimento dei neri, lo spostamento rispetto alla prospettiva dominante, quella dei diritti civili e del pacifismo, propugnata da Martin Luther King, verso l'idea del Black Power che reclama assai più dei diritti: il potere, in senso più largo, e la giustizia, e che porterà a rimettere in discussione la mescolanza razziale e l'azione legalitaria. Due concezioni si opporranno, a partire dal 1967: quella dei neri della borghesia riformista, ben integrati dentro la società della classe medio-alta, e quella dei gruppi che non posseggono niente e che vivono nei ghetti delle grandi città. Le Pantere Nere non vogliono solo liberare i neri dal loro ambiente repressivo: "Per noi, si tratta di una lotta di classe tra la classe operaia proletaria, che comprende le masse, e la sparuta minoranza che è la classe dirigente. I membri della classe operaia, quale che sia il colore della loro pelle, devono unirsi contro la classe dirigente che li opprime e li sfrutta. (...) Noi crediamo di star conducendo una lotta di classe, non una battaglia razziale." La linea più importante del Black Panther Party, quella di Newton e di Seale, è la linea dell'unità in una solo classe di lavoratori bianchi e di colore, anche se ci sono delle voci dissonanti che danno il primato della lotta alle minoranze "colorate" e rifiutano di associarsi a dei ... bianchi. Il partito delle Pantere Nere è un movimento proteiforme, attraversato da più correnti, rivoluzionarie e riformiste radicali, che si affrontano per determinare la linea di condotta politica. Per un certo tempo, la corrente marxista-leninista è predominante. Gli Stati Uniti sono considerati essere una società di classe, capitalista e razzista, dove il profitto è il motore del modo di produzione. Una società decadente, chiamata "Babilonia", in cui il capitalismo si trova nella fase del capitalismo monopolistico, di Stato. Il razzismo non è un fenomeno isolato, frutto della "cattiveria" dei bianchi, ma proviene dal capitalismo. Divide i lavoratori, opponendo un gruppo ad un altro. Li divide per meglio regnare, e perverte la lotta di classe in lotta di razza, e cos' contribuisce a perpetuare il sistema. La polizia viene considerata come "armata di occupazione" ed i prigionieri neri sono considerati prigionieri politici. Nondimeno, i lavoratori bianchi sono considerati come "colonizzati", in ragione della loro posizione all'interno del capitalismo. Le Pantere Nere lottano per il socialismo, come utopia da realizzare: abolizione dell'imperialismo, a livello mondiale, abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione, concentrandosi sui bisogni delle persone e non del profitto, controllo della produzione e distribuzione della ricchezza sociale, co-partecipazione di ciascuno al progresso sociale, fine dello sfruttamento e del lavoro alienante, abolizione dello Stato.
Queste sono le caratteristiche della società per cui combattono le Pantere Nere, ciò non toglie che, con l'arrivo di nuovi militanti, visioni diverse, meno radicali e più riconducibili a quello che alcuni considerano "assistenza sociale", prendano piede. Nei fatti, il collante degli antagonismi sarà l'azione intrapresa nei ghetti per "servire il popolo" e, in particolare, il sottoproletariato, la classe che i marxisti hanno abbandonato. Un sottoproletariato definito in modo assai preciso: quello che non ha alcun legame con i mezzi di produzione e le disposizioni della società capitalistica, l'esercito di riserva dei disoccupati "strutturali" che non ha mai lavorato, e tutti quelli che vivono dell'aiuto sociale. Ne fanno parte integrale anche i "criminali" e i "ladri", quelli che non vogliono lavorare e odiano il lavoro.

bpp1

E' nei quartieri, e più sovente nei quartieri poveri e nei ghetti, che le Pantere Nere portano a termine le loro azioni, e non nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche, principale e tradizionale obiettivo delle organizzazioni marxiste. Ai sindacati, preferiscono i campus universitari, che saranno, in un primo tempo, i luoghi di reclutamento dei primi membri ed aderenti che tracceranno i moduli organizzativi e la linea politica del movimento. Poi, in seguito, il reclutamento - spontaneo o organizzato - avverrà fra gli abitanti dei quartieri poveri delle città. Ed anche se il numero delle Pantere Nere non sarà mai elevato, la comunità nera della classe media e della classe popolare - sensibile alle numerose azioni sociali organizzate e messe in pratica dal BPP, per assicurare le migliori condizioni di vita e di sicurezza - accorderà loro la più grande simpatia. Fra il 1967 ed il 1971, non ci sono mai stati più di 5.000 militanti, ma l'aura intorno a loro ha abbondantemente oltrepassato tale numero, arruolando alla causa personalità internazionali (Genet, Sartre, ecc.) e del mondo dell'arte e dello spettacolo (Dylan, Brando, i Rolling Stones, ecc.), e potendo contare in tutte le città di un esercito di sostenitori.
Al di là delle azioni spettacolari, il Black Panther Party organizza nei quartieri-ghetto un vero e proprio programma sociale parallelo, destinato ad alleviare la carenza, se non l'assenza, di quello governativo. Assistenza legale, alimentazione scolastica, associazioni di inquilini, cliniche, distribuzione di capi di abbigliamento. Tutto gratuitamente. Perfino servizi destinati, ad esempio, a riparare impianti idraulici o a derattizzare un immobile!
Tuttavia, l'obiettivo ultimo non era quello di fornire assistenza ai poveri, servizio che era fornito da decine di organizzazioni che operavano pacificamente per l'integrazione razziale, o da opere di carità. Le azioni del BPP erano atti di propaganda mediante i fatti, per aumentare la consapevolezza, da parte dei diseredati, di potersi organizzare e formare un fronte comune contro la discriminazione del governo, contro il capitalismo. Se la lotta armata difensiva è parte della soluzione, essa non può essere concepita senza un'azione sociale e culturale di lungo respiro, che deve investire il maggior numero di persone che si trovano ancora sotto l'influenza del pacifismo di Luther King. Per darsi la possibilità di una rivoluzione, bisogna servire il popolo e costruirne l'unità per mezzo della propaganda e dell'organizzazione delle masse.
Parimenti, le Pantere Nere si oppongono ai gruppi armati ultra-radicali che praticano il sabotaggio, attacchi a persone e beni, e che propongono l'estensione della lotta armata in un paese dove la classe operaia - compresa quella nera - è visceralmente contraria ad ogni idea di comunismo. Fra questi, i Weathermen che, secondo il Black Panther Party, sono impegnati un un azione disastrosa per l'insieme del movimento. Come è avvenuto nello stesso periodo in Germania Ovest ed in Italia, la nuova sinistra americana nata dal movimento studentesco, stanca di grandi concezioni politiche planetarie, di discorsi politico-filosofici, vuole portare la lotta sul terreno del quotidiano e della trasformazione immediata dei rapporti sociali. Ma, a differenza della RAF, o delle nascenti Brigate Rosse, il Black Panther Party arma i suoi militanti non per combattere, ma per difendersi, anche se i discorsi dei leader sembrano contraddirsi.

bpp3

L'attività pubblica delle Pantere Nere comincia con l'apertura di una sede, a Oakland, nel gennaio del 1967. Non è una cosa banale, come può sembrare, ma è un azione che sottolinea la volontà, da parte dei due fondatori, di inscrivere la loro lotta nella legalità. Questa forma di "commercio politico", la si ritrova in certi movimenti europei, a partire dai Provos olandesi, ma soprattutto in un'organizzazione come Lotta Continua, che apriva le sue sedi nei quartieri più poveri delle città, gestite dagli abitanti stessi del quartiere.
Seale, Hutton e Newton avevano messo i loro fondi in comune ed avevano affittato un magazzino per 150 dollari al mese. Si trovava in una posizione ideale, nel cuore della comunità della parte nord di Oakland, ad un isolato dalla Merritt University. Nel locale c'era solo una scrivania, delle sedie pieghevoli, un lungo tavolo, una lavagna e delle tende rosse a buon mercato alle finestre. Dal momento che le Pantere non avevano macchine fotocopiatrici, Hutton e Seale, che erano ancora impiegati al centro anti-povertà, facevano lì le fotocopie del loro programma. Le discussioni avvenivano durante le riunioni ufficiali che erano fissate il mercoledì sera, alle 19, e la domenica, alle 13. In quel periodo, la Merritt - e tutto il mondo universitario - era in pieno rinascimento intellettuale, il campus era un luogo d'incontro fra filosofi, scrittori, drammaturghi, artisti e musicisti. Tale energia si diffuse anche nella nuova sede delle Pantere Nere. Huey Newton voleva tentare di spingere i rivoluzionari da salotto che volevano sinceramente cambiare le cose ad unirsi alla comunità nera, dentro i loro ranghi.
Nelle prime settimane, una ventina di persone parteciparono alle riunioni. Alcuni si iscrivevano, altri rimanevano semplici sostenitori. Poi, poco a poco, la sede divenne un luogo dove i cittadini della comunità nera, e non solo gli studenti, venivano ad esprimere i loro problemi e ad informarsi. La sede divenne anche oggetto di stretta sorveglianza da parte della polizia ma, nonostante i continui ed ingiustificati arresti, le Pantere Nere tenevano aperta la loro sede. Pagare l'affitto era una sfida. La vendita di opuscoli, poster e spillette serviva a procurare un po' di soldi. Più tardi ebbero la felice idea di comprare da dei mercanti cinesi una partita del libretto rosso di Mao, che veniva venduto al campus durante le manifestazioni.
La protesta, organizzata davanti al Campidoglio della California, contro un disegno di legge che intendeva regolamentare il porto d'armi nello stato della California, contribuirà a fare conoscere il BPP, allargandone la platea, finora rimasta locale, dell'organizzazione. I media del paese cominciano ad interessarsi del loro programma e delle loro azioni. Vengano create nuove sezioni nelle grandi città della costa Est, a Jersey City, nel maggio del 1967, a Newark, nell'ottobre dello stesso anno. Il partito, composto dai soli due membir fondatori nel gennaio del 1967, aumenterà, fino a 700 membri, nell'ottobre del 1967. Nuove sedi a Los Angeles, New York e Detroit. Bisogna organizzare questa crescita. Il partito viene suddiviso in "capitoli", uno per ciascuno stato; poi viene il "ramo", uno per ogni grande città; il ramo è diviso, a sua volta, in sezioni, a loro volta suddivise in sotto-sezioni. Il Comitato Centrale è l'istanza dirigente del partito. E' composto da un ufficio politico che definisce le politiche da portare avanti. Alla sua testa, il Ministro della Difesa, assistito dal Presidente del partito. Nel 1969, ci sono 42 fra sedi e centri comunitari in tutto il paese. L'estate del 1969 vede perfino l'apertura di una sede internazionale delle Pantere Nere ad Algeri, gestita da Cleaver, esiliato in seguito ad una falsa accusa di omicidio.
Queste sedi sono obiettivo privilegiato per la polizia. Incursioni, perquisizioni, ispezioni, ricerche, distruzione dei materiali, mentre gli attivisti vengono spesso arrestati o uccisi. In altri casi, i locali vengono incendiati, vengono fatti oggetto di tirassegno, vengono saccheggiati. Il 21 dicembre del 1968, la polizia di Denver compie un raid per cercare delle armi di cui non c'è traccia. Per rifarsi, i poliziotti bruciano provviste e abiti destinati ai poveri della comunità. Nel frattempo, sulla costa ovest, Geronimo Pratt, veterano del Vietnam, fortifica militarmente la sede delle Pantere Nere di Los Angeles: non riusciranno a sloggiarlo né i fucili mitragliatori né gli elicotteri delle unità d'élite della polizia della città! In totale, 38 militanti verranno uccisi nell'anno 1970. La polizia, ogni volta, invoca la legittima difesa ed i giudici la concedono malgrado tutte le prove che testimoniano il contrario.
Il Partito delle Pantere Nere dà un contributo significativo all'arte della propaganda. Attraverso il suo giornale, i suoi raduni di massa, le conferenze, gli slogan, i manifesti, gli opuscoli, gli stemmi, i simboli (il pugno chiuso farà scuola), i graffiti, i processi politici e perfino i funerali. Anche per mezzo dell'uso sapiente della televisione della classe dirigente, la radio e la stampa. Solo dopo pochi mesi dalla sua nascita, il London Times parla di loro, ed i giornalisti americani fanno a gara per poter intervistare i leader. Però, ben presto, si rende necessaria la lotta contro la disinformazione e la manipolazione.
Nel marzo del 1969. il settimanale "Black Panther" viene distribuito per mezzo delle 26 sedi sparse nel paese. Vengono stampate più di 105mila copie la settimana, una quantità enorme per un giornale non professionale. Si lavora fino al mattino, alle 3, per etichettare e impacchettare il giornale e spedirlo per tutto il paese.
Fu questo il lavoro principale delle Pantere Nere: risvegliare la coscienza delle masse e portarle verso il Partito. I principali dirigenti ed i teorici vennero ben presto assassinati, o condannati a pesanti pene, oppure in esilio, ma le basi erano state poste.
L'autodifesa - un'idea di Malcom X ripresa dalle Pantere Nere - fu la risposta alle aggressioni, alle umiliazioni, ai linciaggi, agli omicidi di cui, per generazioni, la comunità nera era stata vittima. Le loro prime armi principali, un fucile M-1 e una pistola calibro 9, erano state il dono di un rivoluzionario giapponese affinché "si potesse cominciare a preparare il popolo ad una lotta rivoluzionaria". Da subito, le Pantere Nere hanno come attività centrale la dimostrazione di forza. Dopo una breve formazione, i membri del Partito presenziano armati, alle riunioni, fanno da guardie del corpo alle personalità, fanno capire alla polizia che dispongono dei mezzi per difendersi. Allo stesso tempo, così, assicurano protezione, in certi quartieri, la protezione degli abitanti dalle bande - bianche o nere - dei trafficanti di droghe pesanti (considerate strumento controrivoluzionario al servizio del governo) o, a New York, contro lo sviluppo di alcune attività della mafia italiana (droga, prostituzione, racket). Una delle loro prime attività sarà quella di organizzare delle pattuglie per mettere in pratica il settimo punto del loro programma: "Esigiamo la fine immediata delle brutalità poliziesche e dell'assassinio dei Neri". Vengono organizzate delle pattuglie che girano su dei veicoli - con la scritta "Proteggere e Sopravvivere", dotate di radio che ascoltano le frequenze della polizia. Munite di manuali di diritto e di magnetofoni, assicurano la legalità rispetto ad ogni intervento delle forze dell'ordine. Il gruppo di Los Angeles, di suo, arma i partecipanti che partecipano alle ronde, pur rimanendo nell'ambito della legalità.
Si risponde anche alle richieste degli anziani che chiedono protezione contro le aggressioni subite quando vanno ad incassare l'assegno di pensione. Le loro denunce alla polizia di solito incontrano disprezzo e indifferenza. Viene organizzato un piano che prevede trasporto gratuito e servizio di accompagnamento per gli anziani all'inizio di ogni mese. Si vedono gli anziani, non come potenziali militanti ma come persone che possano "predicare" in favore del Partito.
Ci sono pochi aspetti della vita quotidiana delle popolazioni dei ghetti, dall'educazione alla ristrutturazione delle abitazioni, su cui le Pantere Nere non abbiano operato. Un approccio di fondo che s'inscriveva sul lungo periodo, coinvolgendo la popolazione nera in un progetto di costruzione di un avvenire collettivo che non fosse fatto di miseria e disillusione. C'è da dire che, anni più tardi, il governo metterà in piedi dei programmi simili, come la prima colazione gratuita nelle scuole, la copertura sanitaria per gli over 65, la protezione contro gli sfratti.
Contro quest'opera, la polizia interveniva in modo sistematico. Facendo incursioni nei luoghi dove il cibo veniva distribuito - che fossero chiese o altri locali - distruggendo le attrezzature e gettando via il cibo.
Venivano create Scuole di Liberazione, dove veniva assicurata una formazione ai bambini per mezzo dell'insegnamento della storia dei neri americani, mentre veniva creato l'Intercommunal Youth Institute per l'alfabetizzazione degli adulti. Nel mese di giugno del 1969. le Pantere di Oakland aprono la prima clinica gratuita a Berkeley. Altri centri medici vengono inaugarati, nello stesso anno, a Los Angeles e a Seattle. Nemmeno questi centri sono risparmiati dagli attacchi della polizia. Contemporaneamente, insieme ad altre associazioni, le Pantere si battono sul terreno della casa: scioperi degli affitti, organizzazione degli inquilini, pressione sui proprietari, azioni contro gli sfratti.
Al problema della disoccupazione, si oppone una reta di informazioni gratuite in materia di occupazione, spingendo i padroni a creare posti di lavoro, ottenendo elenchi di posti di lavoro disponibili presso le agenzie governative, statali e locali.

bpp5

Nel 1971, il Partito deve però affrontare delle gravi lotte interne fra i dirigenti sopravvissuti. La comunità è divisa, la paranoia creata dalla polizia ha instaurato un clima velenoso tra i militanti. La separazione - venutasi a creare - fra azione politica, attività illegale, servizi sociali, accesso al potere è diventata sempre più confusa e contraddittoria. Per il Black Panther Party ci sono solo due strade: l'istituzionalizzazione del movimento o, all'opposto, la lotta armata clandestina.

bpp4

La scissione si esprimerà attraverso l'appello di 21 Pantere Nere, in prigione dal 1969. "Un nuovo mattino - il tempo sta cambiando", riferendosi ai Weathermen, chiama alla formazione di gruppi armati, e sottolinea la necessità dell'unione con i rivoluzionari bianchi, dentro un processo di lotta armata. Viene criticata la direzione del Partito per la sua incapacità contro-rivoluzionari a prendere le armi. Due leader storici, Newton e Cleaver, si affrontano. La repressione è troppo forte - argomenta Cleaver - e bisogna entrare in clandestinità, organizzando un frontr rivoluzionario politico-militare che comprenda tutte le etnie. Ribatte Newton - difendendo il legalismo - che bisogna puntare su un organizzazione legale che si basi sui bisogni dei ghetti, cui deve profondamente ancorarsi. Diverrà una guerra fratricida fra chi è a favore di una via rivoluzionaria e chi, invece, sostiene una via legale, riformista e pacifica. Newton, che dirige un Black Panther Party ormai moribondo, darà il via ad una serie di purghe per cacciare quelli che sono in disaccordo. Fra loro, Bobby Seale e Geronimo Pratt, quest'ultimo cacciato per le sue critiche e per il suo "tentativo" di eliminare fisicamente Newton. Dall'Algeria - dove si trova in esilio - Cleaver critica la linea di Newton. L'8 marzo del 1971, Robert Webb (pro-Cleaver) viene ucciso nel corso di un alterco con dei neri che stanno vendendo il giornale del BPP. La sede di New York, quartier generale della tendenza Cleaver, accusa Newton. Il 17 aprile, Samuel Napir (tendenza Newton) viene trovato ucciso. La rottura è oramai consumata. Il Partito implode. Sopravvivrà qualche anno, poi, fra 1l 1981 e il 1983, sparirà del tutto.

Nessun commento: