giovedì 19 luglio 2012

Una conversazione rivelatrice

hitlerstalin

Riunione del Politburo. Primi di agosto 1936. Presenti: Diaz, Hernandez, Ibarruri, Mije e Uribe.  Delegazione sovietica: Stepanov, Togliatti, Guere, Duclos e Codovila.

Togliatti: Il conflitto oltrepasserà i confini nazionali per acquisire il suo carattere autentico di scontro tra blocchi di potenze che si preparano per la seconda guerra mondiale. L'URSS deve prendersi cura della loro sicurezza, come delle pupille dei suoi occhi, qualsiasi azione precipitosa può incoraggiare la rottura degli equilibri attuali ed affrettare la guerra ad est.

Diaz: Queste opinioni sono personali della delegazione o sono ufficiali?

Duclos: Queste opinioni ci sono state fornite dall'ambasciatore sovietico a Parigi prima della nostra partenza per la Spagna.

Hernandez: Ma l'Unione Sovietica può inviarci le armi di cui abbiamo bisogno, senza indugi o esitazioni.

Duclos: Piano, piano, Hernandez amico mio, le cose non sono così semplici. L'URSS deve tener conto della posizione delle potenze democratiche. Un'azione unilaterale può causare gravi complicazioni.

Hernandez: Non ne vedo la ragione.

Duclos: Eppure è abbastanza semplice, se in Francia e in Inghilterra non c'è nessuna decisione favorevole alla guerra è per la paura della guerra con la Germania.

Un'altra chiave

Conversazione di Jesús Hernández con il generale sovietico Goriev. Fine agosto 1936.

Goriev: Certamente. E se il senso comune non è una cosa vana, Francia e Inghilterra dovranno ispirare la loro politica agli stessi interessi - ovviamente al contrario - che muovono il Führer e il Duce.

Hernandez: Possiamo escludere il pericolo di un'aggressione della Germania all'URSS in questo momento?

Goriev: Assolutamente.

Hernandez: Ma per quanto riguarda il sommare la potenza dell'URSS a quella di Francia e Inghilterra?

Goriev: Di questo, neanche a parlarne. I reazionari anglo-francesi vedrebbero con piacere i russi e i tedeschi venire alle mani.

Stalin, la Massoneria spagnola e l'Intelligence Service

"La guerra civile spagnola, incoraggiata da Stalin, deve essere visto nella sua funzione internazionale di provocare uno scontro, quanto meno una tensione tra Hitler e le democrazie occidentali, che gli permettesse di estirpare la cospirazione trotzkista interna (...). Il suo (di Stalin) astenersi dall'inviare armi nei primi mesi della guerra in Spagna, è motivato dal suo desiderio che fossero la Francia, la Cecoslovacchia ed altre democrazie, ad inviarle, creando così tensione e il rischio di una guerra tra nazisti e democratici. (...) Quando Stalin decide di aiutare, lo fa mascherando le sue spedizioni, nascondendo il suo intervento diretto.
Le decine di società che rea nelle diverse nazioni democratiche europee servono ad addossare a tali nazioni la responsabilità degli invii sovietici e a provocare la reazione di Hitler. E, soprattutto, tende a simulare un pericolo italo-tedesco per la rotta timperiale inglese nel Mediterraneo, creando così i presupposti per ché entri in gioco la ragione secolare che ha sempre portato l'Inghilterra in guerra. (...)
Nella manovra, giocano un ruolo i membri massoni del Governo Repubblicano (Prieto, Alcalá Zamora, Portela Valladares, Cambó - non proprio massone, ma legato agli ebrei Rathenau e Heinemann-, poi Rahola, il magnate March…) in generale al servizio degli inglesi, quando non legati direttamente all'Intelligence Service; ed i comunisti al servizio di Mosca.
I primi cercano di far sì che la guerra scoppi fra Germania ed Unione Sovietica, mentre i secondi cercano di farla scoppiare fra la Germania ed i franco-britannici. Da quest'ultima cosa, il preciso ordine di Mosca di impedire la "provocazione" di Prieto, uando questi vorrebbe lanciare l'aviazione repubblicana contro le navi tedesche che, dalla parte del bando franchista, avevano attaccato Almerìa. Dal momento che l'aviazione repubblicana era in gran parte di fabbricazione sovietica, Hitler avrebbe capito l'origine dell'attacco e avrebbe agito di conseguenza.

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