martedì 7 febbraio 2012

primo round

lamotta

Anni Venti. New York è un gigantesco giardino di pietra, percorso da rigagnoli di strade desolate, il cui centro nevralgico è un quartiere che fonde insieme la cultura della paura e quella della fatica: il Bronx. Jake, il figlio di una famiglia siciliana appena trasferitisi da Filadelfia, si iscrive alla scuola della strada. "Avevo 16 anni e non sapevo nulla della vita. Se un agente di polizia mi avesse sorpreso mentre rubavano tubi di piombo, non sarebbe successo niente". Sopravvivere nel bel mezzo della Grande Depressione non era facile per un ragazzino che sognava di giocare nella Major League di baseball e non aveva avuto altra infanzia che quella delle battaglie nei vicoli. "A scuola c'erano molti bambini e mi picchiavano per rubarmi il panino. Un giorno mio padre mi diede uno scalpello da ghiaccio e disse: 'Vieni, ragazzo, impara ad usarlo per difenderti. E ho imparato, naturalmente.'  Il più giovane dei LaMotta viveva come un vagabondo. Non c'era nessun domani. Niente futuro. 'Se fossi morto quando ero un ladruncolo, avrei avuto un funerale di venti minuti." Nessuno però gli ha sparato, ma come Rocky Graziano, un'altra leggenda dei pesi medi - "Lassù qualcuno mi ama", interpretato da Paul Newman -, finì in riformatorio. Aveva spinto il libraio Harry Gordon in un vicolo buio e ha lasciato nel bel mezzo della notte. Lo aveva colpito in testa con una sbarra di ferro e gli aveva rubato il portafogli, per poi prendere il volo in una corsa disperata per i vicoli del quartiere. Quando arrivò a casa c'erano due cattive notizie: la prima, era che il portafogli era vuoto, la seconda, che sul giornale c'era la notizia della morte di Gordon, il ladro aveva lasciato quasi duemila dollari in una tasca interna alla camicia. "Non sono mai andato in chiesa ed i preti non hanno potuto infilarmi nella testa quella faccenda dell'inferno, ma sapevo che prima o poi avrei pagato per quello che avevo fatto." Si sbagliava. Non pagò mai per questo, ma la morte di Gordon lo perseguitò per gran parte della sua vita. LaMotta fu un allievo avvantaggiato, in materia di sopravvivenza. Non poteva scegliere nient'altro. "Ho avuto solo due scuole: il riformatorio e il ring".

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