venerdì 17 febbraio 2012

Labirinti

minotaur


L'economista greco Yanis Varoufakis, già consigliere di Papandreu e oggi critico, su posizioni riformiste, delle politiche imposte alla Grecia, ha scritto un libro, "The global minotaur", nel quale il mito del Minotauro viene usato come metafora per descrivere il presente. Quello che segue, è tratto da The New York Time Magazine, scritto da Russell Shorto, ed è parte di un lungo articolo, "Come vivono oggi i greci".

Uno dei più grandi cumuli di pietre antiche in un paese pieno di rovine gloriose, si trova sull'isola di Creta. Viene chiamata Knossos, e stava alla Grecia di allora come la Grecia di ora sta all'Europa: è la culla della sua civiltà. Al centro della sua preistoria c'è la leggenda del re Minosse, che regnò sulle isole greche. Minosse manteneva la sua egemonia sulla Grecia richiedendo che Atene, la seconda potenza nel mondo egeo, gli mandasse un tributo, in forma di giovani uomini e donne, con cui Minosse nutriva la bestia che teneva nel suo labirinto: il Minotauro.
Abbastanza improbabilmente, un economista greco di nome Yanis Varoufakis ultimamente ha attirato l'attenzione su molti dei punti caldi della finanza globale, offrendo il mito del Minotauro come una metafora per comprendere i recenti eventi macroeconomici. Come Varoufakis scrive nel suo recente libro, "Il Minotauro globale", il mondo in cui abbiamo vissuto fino a poco tempo ha funzionato grazie al consumo vorace di un diverso tipo di bestia. Dopo la seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti costruirono le infrastrutture degli alleati europei, così come quelle degli ex nemici, i quali erano tutti diventati partner commerciali. Gli Stati Uniti, con la loro grande potenza industriale e finanziaria, divennero la nazione con la maggiore eccedenza del mondo: i suoi profitti arrivavano suoi alleati sotto forma di aiuti e investimenti. All'inizio degli anni 1970, tuttavia, c'erano altri paesi che avevano economie solide, e gli Stati Uniti erano una nazione con un alto debito. "A questo punto, alcuni uomini molto brillanti, all'interno della gerarchia finanziaria americano, ebbero una straordinaria intuizione", dice Varoufakis. L'intuizione era che non importava se gli Stati Uniti avessero la più grande eccedenza o il più grande debito. Quello che contava era controllare la valuta mondiale, cosa che avrebbe permesso agli Stati Uniti di continuare a riciclare il surplus economico globale. L'idea non era diversa da quella che sta alla base di un Casinò - chiunque vinca o perda, il banco, che stabilisce le regole e prende le sue percentuali, vince sempre.
Quindi, un nuovo sistema è stato posto in essere, in cui una parte enorme dei flussi di capitale del mondo andò al servizio del debito originario degli Stati Uniti. Il Debito pubblico americano, e la necessità di nutrirlo, sarebbe il Minotauro moderno. Le agenzie di rating di Wall Street sono le ancelle del Minotauro. "Il massiccio flusso di capitali verso Wall Street ha dato lo slancio per la finanziarizzazione", sostiene Varoufakis, riferendosi alla creazione di derivati ed altri veicoli finanziari a rischio. "E così Wall Street ha creato una grande quantità di denaro privato, con il quale ha inondato il mondo creando enormi bolle, nel mercato immobiliare degli Stati Uniti ed altrove."
Quando quel sistema è crollato, nel 2008, continua Varoufakis, "allora è diventata solo una questione di tempo, che l'euro entrasse in crisi." Le grandi economie europee - in sostanza, i paesi del nord - non avevano più un posto dove vendere i propri prodotti.
E dove, in questo grande quadro, si sistema la Grecia? Parte della logica dell'eurozona spinge le economie più forti alla concessione di prestiti a quelle più deboli, cosicché possano costruire una propria infrastruttura, in modo da poter poi acquistare i prodotti provenienti dai paesi più forti - una sorta di replica di quello che gli Stati Uniti hanno fatto in Europa con il Piano Marshall. Ma mentre la Grecia ha preso i prestiti, non li ha però investito saggiamente, e il suo debito ha continuato a crescere.
Come anello più debole della zona euro, la Grecia ci dà un'immagine chiara di ciò che la crisi economica fa presagire. ( ...)
Secondo Yanis Varoufakis, il futuro - per la Grecia e per gran parte del resto del mondo occidentale, non contano i piccoli rialzi di borsa nell'economia statunitense - sarà ancora più sconvolgente. "Il Minotauro è morto, ed è questo che tiene tutto insieme. Finché non sarà inventato un nuovo sistema, saremo in subbuglio." Come prova aneddotica della situazione in Grecia, mi ha raccontato che tutti i suoi studenti, all'Università di Atene, erano alla ricerca di lavoro all'estero. Poi ha aggiunto che anche lui, presto partirà, forse per una cattedra negli Stati Uniti.

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