lunedì 7 novembre 2011

Charlie

charlie

Quando si muore, si muore soli - cantava qualcuno - e lui è morto da solo.
Non si sa niente, a proposito di chi fosse e da dove venisse; gli hanno appiccicato addosso un nome - come si fa per comodità - e lo hanno chiamato Charlie. Charlie va bene, come sarebbe andato bene qualsiasi altro nome. I suoi resti sono lì, accatastati in quella che una volta era una trincea sulla Sierra Fatarella, in Tarragona, lungo la linea difensiva repubblicana della Battaglia dell'Ebro. E' solo uno scheletro mutilato, Charlie, ma è come se fosse tornato ben vivo. E' perfino finito sulla copertina dell'ultimo numero di "Volunteers", il bollettino della Lincoln Brigade!
Infatti, benché la maggior parte dei volontari internazionali abbandonasse il fronte e la Spagna nella primavera del 1938, alcuni dei brigatisti più esperti si rifiutarono di partire e preferirono rimanere a continuare a combattere. E forse Charlie era davvero uno di loro, anche a partire dal fatto che era alto più di un metro e ottanta.
Quello che si sa per certo, però, è molto poco. Si sa che cadde sotto i proiettili di una mitragliatrice. Una scheggia spaccò in due il suo femore destro e si conficcò profondamente nell'osso. Dentro la sua cassa toracica sono stati ritrovati nove proiettili. Qualcosa, come un'esplosione, gli ha strappato via la mano destra: il polso è troncato all'altezza dell'ulna e non sono state ritrovate le dita. Il piede sinistro è piegato in una posizione impossibile, sopra la gamba destra.
Charlie cadde sulla schiena, forse sul suo zaino, mentre stava sparando all'impazzata. Per terra è tutto un tappeto di bossoli di Mosin Nagant.
Con ogni probabilità, è stato ucciso da una granata, o da un proietto d'obice sparato dall'artiglieria franchista che massacrò tutti i difensori della linea dell'Ebro. 500, in totale, che rimasero a morire per permettere agli altri 25.000 di ritirarsi.
Charlie, da quando è tornato in vita, ha aperto una vivace discussione, legata al fatto di essere il primo ad essere stato trovato in uno scavo del campo di battaglia, e non in una fossa comune. Praticamente, qualcuno - presumibilmente il nemico - gli portò via l'elmetto e le armi, e lo lasciò lì, dov'è rimasto fino a che non è stato riportato alla luce, poche settimane fa.

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