martedì 4 ottobre 2011

i tempi sono cambiati!

dylanchina

Quando Bob Dylan dà il suo primo concerto nella Repubblica popolare cinese, il 5 aprile 2011, su richiesta del Ministero della Cultura, il pubblico che accorre al concerto va a vedere Bob Dylan, dal vivo, ma le parole che gli sente pronunciare non sono necessariamente sue.
In molte delle sue canzoni, è riuscito a mettere insieme le frasi di altri scrittori. Uno che ammira molto, e che spesso ha citato, è ben inscritto dentro "Tangled up in Blue". Già, fin dal giugno del 1945 le parole "…keep on keeping on…" George Orwell le aveva scritte in una lettera inviata al "Partizan Review" di Londra. Orwell era allora una sorta di cantautore, solo che non lo sapeva. Ci si potrebbe benissimo fare un'opera da "La Fattoria degli Animali"! Ed un gustoso musical, da "La Strada di Wigan Pier".
In altri campi di "produzione culturale", ci si aspetterebbe che le persone accreditino e ci informino circa le loro fonti. Invece, nel business della musica moderna, è incredibile quello che ottiene credito. E se qualcuno si è costruito una reputazione pubblica sostenendo i diritti umani non dovrebbe volerla macchiare accettando di esibirsi in concerto in un paese che ignora i diritti civili di tanti. Dovrebbe accettarlo ancora meno se il motivo ufficiale, dichiarato dai 'burocrati dalla testa di serpente', fosse quello di fornire un'immagine moderna attraverso il  recupero del nome di un cosiddetto cantante di protesta che una volta cantava "Desolation Row" e "Times they are changin", ma che le esclude dal concerto in questione.
Almeno, i commentatori di un paese vicino sono stati abbastanza sinceri da dire che Dylan è interessante ma non pertinente al moderno Viet Nam.

1 commento:

Carlo ha detto...

Sono abbastanza d'accordo anche se il vecchio Bob è uno dei miei preferiti ma evidentemente,in senso negativo,anche per lui I tempi sono cambiati.