martedì 26 luglio 2011

in memoria dei caduti

utoya

La notizia, così come la foto, l'ho trovata su un forum di lingua spagnola (http://www.foroporlamemoria.info/). Racconta di come, sull'isola di Utoya, i giovani socialisti avevano anche commemorato i caduti norvegesi nella guerra civile spagnola.
Riporta una breve cronaca del piccolo avvenimento, e si può leggere che, ad un certo punto, uno di loro, Eskil Pedersen (e non so se sia stato o meno assassinato), scoprendo la targa che possiamo vedere nella foto, ha detto che bisogna comprendere la storia contemporanea per poter riuscire a dare forma al futuro.
Sono quattro, i nomi sulla targa. Tre norvegesi ed uno svedese, ma che importa di dove fossero! Quattro, di quei 35.000 volontari che arrivarono in Spagna da tutto il mondo.
Gunnar Skjeseth, Martin Schei, Torbjørn Engebretsen ed Odd Olsen.
Martin Schei aveva solo 18 anni quando partì per la Spagna. Scappò di casa, senza dire niente ai genitori.
Prima di morire, scrisse una lettera al fratello rimasto in Norvegia:
"La nostra sconfitta, in questa guerra, non significherà solo l'instaurazione di una dittatura fascista in Spagna o, per dirla meglio, la creazione di una colonia degli stati fascisti. No, la nostra sconfitta sarà anche una vittoria del fascismo nel nostro paese.
Aveva ragione!

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