lunedì 23 maggio 2011

La cultura nel pallone

camus-fobal

"E’ il gusto dello spettacolo, con tutti i suoi deliri anche, che un grande spettacolo comporta. poiché di un grande spettacolo si tratta, il più autentico della nostra epoca, lo spettacolo collettivo, “per tutti”, che il teatro moderno non ha saputo darci. O non abbastanza, o non ancora, decaduto il melodramma. E’ un’arte nuova, corale, moderna, coetanea del cinema, pensateci bene. (...) La squadra è una compagnia di undici attori, con una precisa distinzione dei ruoli, e di ciascuno di essi resterà solo il ricordo: è l’insegnamento che si tramanda, la “scuola” che si perfeziona o decade di generazione in generazione. E quello che essi recitano, non è uno spettacolo di gladiatori, non è circo, e non è sport soltanto, è il gioco di una diversa civiltà, una rappresentazione tutta scienza e tutta istinto, razionale e fantasiosa insieme, incruenta. E’ una nuova commedia dell’arte, appunto, con delle platee piene e con decine di migliaia di spettatori che sanno, e conoscono, e che si riconoscono. Per guitti e incolti che siano gli interpreti, il canovaccio è quello, i suggerimenti che si offrono agli spettatori sono quelli, idem l’emozione, l’entusiasmo, le ire…"
 
 - Vasco Pratolini -
 
"Il calcio mi ha insegnato che la palla non arriva mai da dove ti aspetti che arrivi. Questo mi ha molto aiutato nella vita, soprattutto nelle grandi città, dove le persone non sono propriamente affidabili."

- Albert Camus -

"Il calcio si popolarizza con la rivoluzione industriale, in pieno diciannovesimo secolo, e sul terreno di gioco si realizza una sorta di ideale sociale: la pianificazione collettiva, la ripartizione dei ruoli e lo spirito di squadra hanno a che fare con questa sua origine."

- Christian Bromberger -

"Non è solamente un gioco. E' l'arma della rivoluzione.

- Ernesto "Che" Guevara -

"Il calcio può essere classificato come un tipo di tecnica masturbatoria."

- Shere Hite -

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