mercoledì 6 aprile 2011

Il modo in cui avrebbe dovuto essere

esteban

Era il mese di aprile del 1937, quando Errol Flynn visitò la Spagna per portare la solidarietà di Hollywood alla Repubblica. Le sue visite al fronte e il suo girovagare nela retroguardia sarebbero già, di per sé, materiale per un romanzo. Ma Esteban Martin, che da quel viaggio ha tratto spunto, ha inteso mettere assai di più dentro a "Cuando la muerte venía del cielo (Ediciones B): dai bombardamenti aerei su Barcellona, agli avvenimenti che portarono ai Fatti di Maggio, alle attività della quinta colonna e delle spie naziste, fino alle origini di Hollywood e alla caccia alle streghe maccartista.
Esteban Martin si inventa un ex-bambino prodigio di Hollywood, Michael Ford, in viaggio con una missione segreta nella Barcellona divisa e bombardata della primavera del 1937.
Poi aggiunge una spruzzata di noir (con gioielli spariti, omicidi, complotti e persecuzioni) e mette in scena la Hollywood prima compromessa e poi perseguitata, in un romanzo in cui il protagonismo diventa corale. "E 'una romanzo di avventura ed è un tributo alla gente della mia città, le 5.000 persone uccise da quei terribili bombardamenti", dice l'autore.
Martin ci offre una festa di apparizioni delle grandi figure della repubblicana catalana (Lluís Companys, Josep Tarradellas, Mercé Rodoreda, Pau Casals) e del mondo del cinema e della letteratura impegnato nella causa (Dashiell Hammett, Lillian Hellman, Chaplin, George Orwell, Bogart e Laureen Bacall ed Errol Flynn). Con loro, e contro di loro, investigatori, agenti segreti, spie, nazisti e alla fine l 'ombra nera degli sbirri del senatore McCarthy. E viene messa in scena la vita quotidiana di Barcellona in guerra.
Lo scrittore si è concesso una piccola licenza. Durante i giorni in cui Flynn era a Barcellona. non cadde nessuna bomba. Per cui è stato aggiunto, fedelmente, il bombardamento, leggermente posteriore, del 30 maggio 1937. Inoltre, non viene dato molto credito alle voci che volevano che l'attore fosse in realtà una spia nazista, ma viene piuttosto presentato come il pazzo incosciente delle sue memorie, piuttosto che come un militante cosciente. "E come disse John Huston, quando gli venne chiesto circa la veridicità di uno dei suoi film, 'se in realtà non è stato così, questo è senz'altro il modo in cui avrebbe dovuto essere'."
I personaggi reali si alternano a quelli immaginari. Tra i primi, risalta il responsabile del Commissariato della Propaganda, Jaume Miravitlles. "E 'un personaggio molto letterario, in esilio a Parigi prima della guerra, creatore del Commissariato della Propaganda Catalana, nel romanzo è come una sorta di Virgilio che guida il ragazzo attraverso un città sconosciuta."
Tra i personaggi immaginari, Martin, cinefilo fino in fondo, mette in scena il personaggio di Carl Denham, protettore del giovane attore. "Carl Denham" è il nome del regista protagonista di King Kong.
Il Denham del romanzo intravvede il futuro attore in un ladruncolo che ruba una mela (come nel film con Fay Wray) e riferisce la scena allo sceneggiatore di King Kong, che la introdusse nel film.

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