lunedì 19 aprile 2010

Il Piano X

collectivitatfusta

Donostia, meglio conosciuta come San Sebastiàn, è il luogo. L'anno è il 1948. Il 12 settembre, un Norécrin, un piccolo aereo da turismo, passa i Pirenei e scende quasi fino al pelo dell'oceano, il sole alle spalle. Il pilota, Primitivo Gomez, sa il fatto suo. Si è fatto le ossa volando su un Polikarpov 16, qualche anno prima. A bordo, con lui, c'è Antonio Ortiz che gli siede accanto. I due, aiutati da Jesus Perez Ibanez - conosciuto da tutti come "El Valencia" - hanno saldato, sotto le ali, quattro tubi. Dentro ai tubi venti bombe a frammentazione e quattro granate incendiarie. Il pacco è destinato nientemeno che al generalissimo Francisco Franco che a Donostia, appunto, sta per arrivare, a bordo del suo yacht, per partecipare a una regata in suo onore.
Laureano Cerrada Santos ha pensato a organizzare il tutto, insieme a Pedro Mateu. Laureano è stato espulso dalla CNT, in quanto "illegalista". Del resto, stiamo parlando del miglior falsario di documenti e di monete in circolazione. E' anche finito in cima alla lista dei ricercati dell'Interpol, a causa di un affare incominciato tre anni prima, nel 1945: il venticinque aprile di quell'anno arriva, in automobile insieme ad un altro compagno, a Milano. Non è lì per partecipare all'insurrezione armata! Vuole mettere le mani su cliché delle banconote da cinquanta e cento pesetas che il regime franchista, per anni, ha fatto stampare in quella città. Laureano, con l'aiuto dei partigiani della Malatesta-Bruzzi si impadronisce dei cliché e se ne torna nella Parigi liberata, a Bellville, e prima di essere scoperto dalla polizia ha già stampato un fottìo di pesetas che sono state distribuite a tutti i gruppi di combattimento operanti in Spagna. Non ci crede troppo, però, Laureano nella tattica di far passare commandos dai Pirenei. Troppi morti! Ammazzati dalla Guardia Civil, caduti nei crepacci, crivellati di colpi mentre cercano di sbarcare sulla Costa del Sol o sulla Costa brava, assai spesso venduti dalla polizia francese che avverte la polizia spagnola non appena qualche rifugiato si assenta per troppo tempo dal lavoro. Così, con parte delle banconote spagnole ha comprato quell'aereo da turismo e ha approntato il "Piano X", insieme a pochi compagni fidati, tutti considerati "eretici".
E' l'una del pomeriggio quando Primitivo localizza la barca del dittatore. Si prepara ad attaccare quando, dal nulla, un idrovolante e quattro caccia  gli si mettono nella scia. Poi, subito, altri due caccia. Gomez e Ortiz decidono di provarci lo stesso, ma le due cannoniere di scorta allo yacht del generalissimo li mettono sottotiro con le mitragliere. Sono costretti a sganciarsi. A rinunciare.
Per tornare in Francia, Primitivo pilota l'aereo tenendolo pochi metri sopra le onde, troppo in basso per i caccia. Non appena atterrano sul luogo da cui poche ore prima si erano levati in volo, trovano la polizia ad aspettarli: qualcuno li ha venduti. Anche Laureano, Mateu ed "El Valencia", di lì a poco, verranno arrestati. Liberati poco dopo, Ortiz e Gomez finiranno in Venezuela per sottrarsi alla caccia dei servizi segreti spagnoli. Pedro Mateu farà perdere le tracce. Laureano torna a Parigi. Verrà arrestato altre volte per falsificazione di documenti e di denaro. L'ultima volta, fermato a Billancourt, nel 1967, resterà in carcere fino al 1976. Ha quasi settantaquattro anni, ed è appena uscito dalla Santé, quando viene freddato per strada, a Bellville. Lo ammazzano i nazisti del "Paladin Group" comandati da quel Gerhard Harmut von Schubert che ha "lavorato" per Peron, per Nasser e in Irak. I servizi segreti spagnoli gli hanno ordinato di eliminare quello che continuano a considerare il più pericoloso dei rivoluzionari spagnoli. E' il 1976, Franco è morto l'anno prima. La Spagna saluta così la ... democrazia!

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