lunedì 15 marzo 2010

Otto uomini

anarquistes---barna

(Grazie ad Acracia)

Una vecchia foto, otto uomini in cammino per le strade di Barcellona. In cammino, e non già in marcia, ché non c'è niente di marziale nell'atteggiamento di questi otto uomini che hanno appena fatto a pezzi un intero esercito. C'è aria nuova per le strade di Barcellona, il venti luglio del 1936.
Il primo, da sinistra, si chiama José Perez Ibanez, ma tutti quelli che lo conoscono lo chiamano "El Valencia". Veste la tuta blu degli operai e sulla spalla una mitragliatrice Hotchins.
Quello piccolo, alla sua sinistra, è Severino Campos. E' disarmato, l'unico ad esserlo. E' quasi schiacciato fra "El Valencia" e Ricardo Sanz che appare quasi grasso, con lo straccale che gli sega il torace. Garcia Oliver, mezzo passo indietro, fuma e sembra guardarlo preoccupato. Aurelio Fernandez sembra passeggiare distrattamente. Accanto a lui, Jover, detto "il cinese", l'unico ad aver passato i quarant'anni. Guarda da un'altra parte. In abito da pescatore, Miguel Garcia Vivancos. Chiude il gruppo, a destra, Augustin Souchy. Una borsa, forse di cuoio, nella mano destra.
Di questi uomini, tutti, si può dire che hanno abitudine alla violenza. Hanno già ucciso, prima di questi tre giorni. Hanno ucciso "pistoleros", uomini della Falange, industriali e anche religiosi. Hanno ucciso, ma non sono violenti. Hanno ucciso e hanno rapinato banche per pagare gli avvocati dei tanti finiti in galera, e per sé non hanno mai tenuto neanche un centesimo.
Tutti e otto questi uomini, nei mesi a venire, comanderanno divisioni o brigate, senza mai diventare soldati di mestiere.
Del resto il loro lavoro è sempre stato quello di meccanico, ebanista, manovale, operaio tessile, panettiere. Quasi tutti moriranno vecchi e dopo aver lavorato tutta una vita.
In queste poche ore, di cui la foto testimonia il culmine, sono diventati gli uomini più potenti di tutta la Catalogna. Senza rendersene conto. Di lì a pochi mesi, faranno degli errori terribili, e quella ultima rivoluzione del movimento operaio affogherà nel sangue anche per colpa dei loro errori.
E nei decenni che verranno, da quel giorno, anche fra di loro ci sarà inimicizia e rancori che dureranno per tutta la vita.
Ma questo momento, nella foto, è il loro trionfo. E' il loro giorno. Perché hanno vinto, o forse solo perché sono ancora vivi!
Uno di loro, Garcia Oliver, tre giorni prima, poco prima di scendere in strada, era stato chiamato dal padrone del "Ritz" che gli aveva comunicato di averlo scelto, fra i tanti dipendenti, per diventare maitre di quell'albergo. Lui aveva accettato, fingendo riconoscenza, aveva salutato ed era uscito. Fuori, per strada, lo aspettavano tre compagni. Uno gli porge un'Astra, 9 mm.. Lui controlla che non abbia il colpo in canna, poi tutti e quattro si avviano.
Quattro giorni dopo, il Ritza sarà una mensa popolare per gli operai, i mendicanti, le puttane.

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