venerdì 4 dicembre 2009

Vivere in piedi. Le guerre di Cipriano Mera.



Muratore, sindacalista, membro della CNT e anche tenente colonnello. Cipriano Mera Sanz è una delle personalità più interessanti della guerra civile spagnola. Nato a Madrid, nel barrio di Tetuan, venne condannato a morte, dopo la sconfitta , ma riuscì a scappare. Andò in esilio in Francia, dove, oltre a seguire attivamente le idee anarchiche, entrò a far parte della Gioventù libertaria e si impegnò per porre fine alla vita di Franco. Nel maggio del 1968, non esitò ad andare sulle barricate, nuovamente!
"Vivir de pie. Las guerras de Cipriano Mera" è uno sguardo documentario su uno dei personaggi più "cinematografici" della guerra civile spagnola. Il regista e sceneggiatore Valenti Figueres ha conosciuto la sua storia per caso, durante un viaggio in Francia, e non ha esitato a mettere sulla pellicola la vita di questo "vecchio anarchico". Il lavoro documentario lo ha impegnato cinque lunghi anni in undici diversi paesi (Spagna, Francia, Olanda, Stati Uniti, Marocco, ...), riportando alla luce eventi e documenti audiovisivi finora sconosciuti.
Il film ripercorre gli episodi più drammatici nella vita di Cipriano Mera, dalle sue umili origini, fino alla sua morte, venti giorni prima di quella di Franco, raccontando il suo attivismo nella CNT e i suoi piani per uccidere il dittatore. Tutto questo accompagnato dalle parole dei testimoni del tempo.
"Vivir de pie" racconta, attraverso documenti inediti, l'odissea di uno straccivendolo e bracconiere che fu muratore e sindacalista nella UGT per poi diventare un rivoluzionario e uomo d'azione della CNT. Racconta la vita di un muratore che comandava il IV Corpo d'armata nella guerra civile e che sconfisse i generali italiani. Racconta del generale che perse le mostrine ma mantenne il suo obiettivo: uccidere Franco. Racconta anche le storie sconosciute di un cameriere, di un sarto, di un binario ... tutte le sue "doppie vite"in cui è stato El Viejo, La Leona, El Fraile,...
Le vite di coloro che innalzarono le bandiere della libertà ed ebbero il coraggio di sognare un mondo nuovo.

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