lunedì 14 dicembre 2009

TelePurgatorio

vilas

Le copertine sono importanti!
Così per il suo libro, Manuel Vilas ha scelto una copertina che vuole essere un punto di vista. Un modo di guardare, dall'altra parte della relatà. Lo skyline di Manhattan visto dalla prospettiva della ... spazzatura, dall'altra parte dell'Hudson.
Il titolo del libro, Aire Nuestro, potrebbe essere tradotto come Nostra Etere, o qualcosa del genere e, probabilmente non lo si potrà mai leggere tradotto in italiano! Chissà.
Tuttavia, se - come dice Elvis Presley nel libro - "dal momento che tutto è fiction, le cose possono essere cambiate; sì la fiction ripara le cose"!
E, magari, ha ragione Vilas quando premette che la materia esiste solo se è ... "televisionabile". E, a partire da questa premessa costruisce una realtà "telvisionata". In un futuro prossimo, "Aire Nuestro" è un network televisivo spagnolo il cui flusso audiovisivo incessante oltrepassa il parossismo. Undici canali simultanei, combinati telepaticamente, che aboliscono passato e futuro in un presente di immagini, realtà e finzione che sono alla fine la stessa cosa. Su un canale il Che annuncia che ci sarà più bisogno di psichiatri, che di guerriglieri, per la prossima rivoluzione; mentre Johnny Cash, impegnato in un tour spagnolo a bordo di una dodge rossa, canta nella cattedrale di Santiago e trasforma l'acqua in vino, su un altro canale. Poi, non importa se ai tempi di Walt Whitman non esisteva la televisione. TelePurgatorio c'è apposta per mandare un giornalista a fargli qualche domanda. Nel frattempo vediamo una certa Manuela Vilas che, dagli schermi, guida il movimento di liberazione sessuale. Sul canale di Teleterrorismo, la CIA getta nell'Atlantico il cadavere di uno scrittore catalano contaminato dal virus dello stalinismo. Sul Reality Show si mette in onda il sequestro e la morte di un funzionario della Marte Company, di nome Polanski. Il canale di Televendita offre una confessione del padre di Manuel Vilas, morto nel 2005, oppure le ultime parole di Juan Carlos III, morto nel 2398.
Una sorta di Tarantino della letteratura, questo Manuel Vilas, che riesce ad andare sempre oltre, a fare quel passo in più che permette di essere inimitabile.
E, come dice lo speaker del canale di Televendita: "Quello che credevo delirio, è risultato essere onestà. E quello che gli altri dicevano essere frivolezza, degenerazione, inconsistenza e provocazione alla fine risultò essere rappresentazione".
Buon Viaggio

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