lunedì 2 novembre 2009

mafia



(...) Un giorno, nel '49, il boss dell'Agrigentino Nicola - Nick - Gentile, un signore di una sessantina d'anni, di un'ironia che è quella che si ritrova nei mie romanzi, un assassino, - mi disse: « Vedesse, dottoreddro, se vossia è armato e io sono davanti a vossia disarmato, e vossia tira fuori una pistola e mi dice, "Nicola, inginocchiati", mi inginocchio. Ma vossia non è mafioso. Vossia è solo uno stronzo con una pistola in mano. Mettiamo conto a riversa. Io vengo da lei disarmato. E lei è armato. E io le dico "Don Nenè, si deve inginocchiare", lei mi chiede "perché"?, io le spiego le ragioni, la convinco, e lei si inginocchia. Con una pistola in mano tutti siamo bravi, ma i mafiosi sono un'altra cosa ».(...) «Se a iddo io gli sparo è perché non l'ho convinto, sconfitta mia è, e non sua ».

( - Andrea Camilleri: la mia Sicilia - )

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