giovedì 2 luglio 2009

Rinascimento



Si dice che non avesse un buon carattere, Benvenuto Cellini. Fatto sta che godeva di una pessima reputazione, tant'è che quando fece porre sotto la Loggia de' Lanzi, in Piazza della Signoria, quella magnifica opera che è il Perseo, le critiche cominciarono a piovergli addosso. Alfonso de' Pazzi scrisse un sonetto che cominciava dicendo "Corpo di vecchio e gambe di fanciullo / ha il nuovo Perseo ...". Anche Baccio Bandinelli, l'autore del gruppo "Ercole e Caco" che si trova nella stessa piazza (e che Michelangelo ebbe a definire "un sacco di patate"), fece la sua critica dicendo che il Perseo "pareva un boia che mostra il capo mozzo del giustiziato". Il Cellini allora, già incazzato per essere stato pagato solo la metà di quanto aveva richiesto (durante la fusione gli aveva preso fuoco anche il tetto della casa), fermò il Bandinelli per strada e gli consigliò: "Senti Baccio, trovati un altro mondo, che questo non fa più per te!". Il Bandinelli lasciò subito Firenze, per andare a ritirarsi in una villa nel Mugello, e non vi tornò più finché il Cellini non ebbe a lasciare la città, diretto a Parigi, dove l'aveva chiamato Francesco I.
Ah, se andate sul retro del Perseo, potete vedere un autoritratto del Cellini, sulla nuca della statua.

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