venerdì 3 luglio 2009

La donna più pericolosa d'America



La donna più pericolosa d'America
da Note dal confine di Tom Russell


E' fuori da tre settimane
Guida nellla fredda notte del Missouri
Una striscia di centri commerciali e miniere abbandonate
A sinistra e a destra
Sta guidando verso Mt. Olive ed
il Becker Funeral Home
Dove suo padre giace, lo sguardo freddo e rigido,
Polmoni anneriti e ossa rotte ...

Ed. Becker possiede una camera mortuaria a Mt. Olive, Illinois.
Mt. Olive è una cittadina mineraria, con insufficienza cardiaca, a nord di St. Louis. Le miniere hanno chiuso i battenti e il cimitero si è riempito di vecchi morti con le mani straziate, tossendo sangue nero e duro, con gli occhi bruciati dal fumo. Occhi di minatore.
C'era un bar sulla strada principale, si chiamava "La casa della conoscenza di Pee Wee"; la birra costava cinquanta centesimi al boccale e il juke box suonava "Sixteen Tons" nella versione di Tennessee Ernie Ford. Ancora e ancora. La Strada Madre, la Route 66, attraversa la città, e la più antica stazione di servizio che esista su quello storico ribollente pezzo di asfalto si trova sul lato est. Credo che sia una Texaco.
Mother Jones è sepolta nel cimitero sul lato del monte Olive. Lei era una donna tenace, il pugno alzato, un angelo custode per i minatori nei giorni in cui venivano assunti crumiri e scagnozzi per sparare sui dimostranti. C'è un monumento sulla tomba di Mother Jones, nel cimitero; erba e fiori sono disposti intorno al cippo di cemento grigio. Ed Becker, che controlla il cimitero, sta cercando di raccogliere denaro per curare la manutenzione del cimitero e del monumento a Mother Jones. Ha chiesto ad un sacco di gente di scrivere una canzone su minatori e su Mother Jones. Egli mi ha dato un libro su Mother Jones: "The Most Dangerous Woman in America". Mi è piaciuto il titolo. Non ho letto il libro. (Il problema con la storia è che viene scritta dagli storici. Avvoltoi privi di umorismo senza alcun senso dello stile, del racconto.) Ho tenuto il titolo, ho scritto la canzone. Nella struttura si rifà allo Springsteen di "Nebraska", con una dose di Woody Guthrie e di Merle Travis. Cinematografica. Un ex-detenuto sta guidando attraverso paesaggi invernali, lividi e gelati. Sta andando a casa per seppellire suo padre. Il cielo è grigio come una canna di fucile; macchiato di rosso anfetamina. Il vecchio uomo viene seppellito, mentre il figlio si fà di eroina sul pavimento della cucina di una fattoria abbandonata. Subito, urlano le sirene e i proiettili mandano in frantumi la vetrina di un discount di liquori.
Ed Becker seppellirà altri corpi, le strade di Mt. Olive come lingue silenziose. Dissolvenza su un dipinto ad olio di minatori in pensione che si guardano le scarpe in una sala del VFW(Veterans of Foreign Wars).
Dietro l'angolo, a Turner Hall, l'ultimo pin-boy rimasto in America sta sistemando i birilli del bowling, un Sabato pomeriggio, e il rumore della palla che colpisce il birillo non è lo sparo sentito in tutto il mondo. E 'lo sparo che ferisce il cuore di quello che rimane del mondo rurale, dei minatori, dell'America delle famiglie di agricoltori.
Sia lode ora a uomini di fama.
E alle donne.
Il tipo più pericoloso.

"Qualcuno dice che un uomo è fatto di fango ...
Un povero uomo è fatto di muscoli e sangue
Muscoli e sangue e pelle e ossa ....
Una mente che è debole e una schiena che è forte .... "

"Sixteen Tons", Merle Travis

(Questo è il# 8 in una serie di schizzi su canzoni del prossimo disco: "Blood and Candle Smoke".)

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