venerdì 28 novembre 2008

fascismo e/è ignoranza



La notizia è fresca. Alla "Sapienza" di Roma, gli studenti hanno interrotto l'inaugurazione che si svolgeva nell'aula magna. Il rettore, Frati, contrariato, sembra che abbia dichiarato, fra le altre cose:
«Ho detto fascisti agli studenti che hanno fatto il blitz, perchè per me fascista è uno che non fa parlare gli altri. Ed è un termine, questo, che posso dire di usare a ragion veduta, visto che mio padre era un partigiano»
Certo che è triste dover constatare che il suddetto Frati ("rettore? ma mi faccia il piacere" - avrebbe detto Totò) ignori che, al contrario di quanto ha inopinatamente dichiarato, il fascismo non è "impedire di parlare", ma, anzi, è proprio "costringere a dire".
Certo rimane il sospetto che quanto ha aggiunto, a proposito del "padre partigiano" che lo autorizzerebbe a parlare di fascismo a ragion veduta (e perché mai, poi!?), sia dettato dal fatto che, forse, il padre fosse solito zittire il figlio che parlava sempre troppo, e a sproposito.
E la cosa è stata da lui confusa con il fascismo.

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