giovedì 4 settembre 2008

al bar



Due uomini al tavolino di un caffè. Discutono.
Il primo è Buenaventura Durruti, anarchico, l’altro è Andrès Nin, segretario del Poum, il Partito operaio di unificazione marxista.
Ad un certo punto, Nin alza lo sguardo ed osserva i tram che circolano sulla via: sono stati collettivizzati dai lavoratori, dipinti di rosso e nero, e sulle loro fiancate risaltano le sigle "Cnt-Fai". Si sa che Nin ha pensato che questa misura fosse, forse, un poco assurda. Del resto, però, erano stati gli stessi tranvieri a prendere l’iniziativa: l’intera linea era controllata dal sindacato, e ai lavoratori era permesso di viaggiare gratuitamente da una parte all’altra della città. Anche riguardo a questa questione, Nin aveva avuto una piccola discussione con Durruti: "E’ giusto – si chiedeva - così, fin da subito, non far pagare nulla? Forse è meglio aspettare un po’ di tempo, attendere che le cose maturino gradualmente. E poi, perché scrivere solo "Cnt", sui tram? I lavoratori sono rappresentati anche da altre sigle".
Nin era molto stupito da tutto quello che stava accadendo, e ad un certo punto dice una cosa straordinaria.
Dice: "Tutto funziona. I tram funzionano, i taxi funzionano, e tutto è gratis, persino i caffè nei bar. La gente non paga l’affitto, eppure tutto funziona, e per le strade tutti inneggiano al socialismo. Vi rendete conto di quello che ciò rappresenta?".
E' molto commosso, ed aggiunge: "Lo sapete che in Russia, per ottenere qualcosa del genere, ci vollero mesi? Dopo la presa del potere, i dirigenti trascorsero parecchio tempo a discutere sul da farsi. Sul cosa fare con i soviet, col partito".

Intervista a Wilebaldo Solano, maggio 2007, A. Sceresini

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