lunedì 21 aprile 2008

Ce n'est qu' un début . . .



Domenica sera, sul divano, non è abbastanza tardi per brandire l'ora come scusa per non scrivere niente. E la voglia di dire rimane, sebbene sempre più spesso con la voglia di tirarsi una coperta addosso. Che dire? La distanza e la separazione, magari coniugata al ricordo? Questo rimane.
Pancho Pardi è stato eletto nelle liste di Di Pietro. Buon per lui. A me è tornata in mente quella volta in cui irrise Vincenzo Simoni, proponendo che un corteo di compagni, dopo aver preventivamente espropriato una partita di manette, si recasse, ammanettato, al palazzo di giustizia di Firenze, per costituirsi. Allora, lo fece per ridicolizzare l'eccessivo legalitarismo di una parte di movimento. Non aveva molto da spartire - credo - con la certezza della pena e con altri ammennicoli di cui oggi è convinto promotore. Nel bagaglio dei ricordi, mi vien da ripescare anche quella volta - era il 1971 e c'era la lotta degli sfrattati - in cui propose che si andassero ad occupare, non qualche brutta palazzina fatiscente e dismessa, ma gli alberghi dei lungarni.
Meno male che non lo si fece, perché oggi si manderebbe in galera da sé solo!
Già, ma poi perché meno male!!??
Intanto Toni Negri, all'Esc di Roma, va avanti tre ore a leggere passi di Spinoza, dopo averne denunciato capitolo e rigo, manco fosse .... vabbé lasciamo stare. Cosa diceva quel tizio di Treviri a proposito dei filosofi nell'undicesima tesi su Feuerbach!?
"Bastonare il cane che affoga", ha scritto Sergio Bologna con lucidità invidiabile, scrivendo di questi nostri stani tempi. Sì, ma perché strani, poi? I tempi sono tempi, e la stranezza risiede solo negli occhi di alcuni di noi, che non riescono a dismetterla. Insieme alla rabbia e all'odio. E, in fondo, aveva ragione Bob Dylan, assai più e meglio di Bifo, quando cantava che non abbiamo bisogno di un metereologo per sapere da che parte soffia il tempo!
Buona Notte.

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