venerdì 21 marzo 2008

Ci sono poteri buoni?



"Dimmi, sei ancora sicuro che nessuno abbia dedotto la nostra ...uhm ... dinamica personale?" Con queste parole, Michaelmas si rivolge a Domino, il super-computer che egli ha costruito, nel corso di molti anni, a partire da un primito sistema elettronico escogitato per non farsi addebitare gli scatti telefonici.
"Perfettamente sicuro." ribatte Domino, con tono scandalizzato "Richiederebbe un ordine di integrazione in pratica impossibile. Ed io controllo continuamente. Nessuno sa che io e lei dominiamo il mondo!"

Michaelmas è il protagonista di un romanzo del 1977 di Algis J. Budrys, "Progetto Terra", che si rivela quasi una sorta di sereno esorcismo nei confronti di un mondo inquieto e ingovernabile. Budrys mette sulla carta l'utopia dei media, in una cornice da commedia, amara e leggera allo stesso tempo, quasi confortante.
Il mondo viene "cibernetizzato", senza dolore, e sottoposto al dominio delle tabelle e delle statistiche, alla ricerca di ogni traccia di alterità, di deviazione, da isolare. Michaelmas, e la sua estensione cosmica Domino, è la sentinella che vigila, scongiura le guerre, punisce i malvagi e sventa le invasioni aliene. Nessuno saprà mai a chi deve la propria salvezza, e a nessuno importa. d'altra parte.
Il calcolatore, Domino, virtualmente onnisciente dà del lei al suo signore. Un tempo le macchine si ribellavano ai loro creatori! Ma questo "Dottor Frankenstein" è troppo buono, troppo saggio, troppo altruista, troppo generoso. Un nonno saggio che si dondola seduto sulla veranda dell'universo. Viene il sospetto che la sua creatura sia un po' tonta! Ma forse qualcosa sfugge, qualcosa che non si lascia afferrare facilmente. Forse un qualche altro potere segreto, quello pubblico. Quasi incoffessabile. Ma, del resto, era ancora il 1977, e la storia è ambientata nel 1999. E Michaelmas è un importante cronista televisivo.

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