giovedì 24 gennaio 2008

anagrammando



Non va più di moda, ed ha perso forse quasi tutto il suo fascino, il pugilato, nella nostra vita di tutti i giorni. Soppiantato in televisione dal wrestling, sport assai più adatto alla mancanza di tragicità che contraddistingue il nostro tempo, sopravvive qua e là, in qualche film, sempre meno nei libri, e in qualche canzone. Ce ne sono state di questi tempi, da Springsteen ad Aimes Mann. Pugili veri e pugili immaginari, pugili da strada, e poi i pugili del "nostro immaginario". Anche qui, pugili veri e non, a cominciare dal Jack LaMotta di "Toro Scatenato", fino al "pantera" de "I soliti ignoti". E così via.
Luca Mirti dei Del Sangre ne ha scritta una anche lui, di canzone su un pugile. La canzone, bella come può essere bello un incontro di pugilato, quando è giocato bene, parla di Tiberio Mitri, alla sua figura si ispira, alla sua vita e alla sua morte. Tutto nello spazio di una canzone. Una canzone a volte dura più di un incontro, a volte meno. A volte dura più di un round, a volte meno. Come la vita, dura lo spazio di una vita, la canzone dura lo spazio di una canzone. Ce ne puoi mettere di cose dentro!
Tiberio Mitri, nasce a Trieste nel 1926. Buffo a pensarci, a Trieste nascono anche Duilio Loi, altro grande pugile, morto proprio in questi giorni, e nasce anche Vittorio Gasman che pugile lo è stato almeno due volte - a quanto mi ricordo - ne "I soliti ignoti" e ne "I mostri". E ancora più buffo è il pensare che anche Tiberio Mitri ha avuto una piccola carriera cinematografica, e fra i film cui ha partecipato c'è "La Grande Guerra", con Gassman!
All'inizio, la sua carriera è fulminante, proprio come un diretto al mento. Come afferma ironicamente nella sua autobiografia, "La botta in testa", si fa strada nel mondo con i pugni. Nel 1948 campione italiano dei medi, nel 1949 campione europeo. Nel luglio del 1950, a ventiquattro anni, affronta Jake LaMotta, per il titolo mondiale, e perde dopo quindici riprese. Nel 1954 riconquista il titolo europeo, per poi riperderlo dopo cinque mesi. Nel 1957 si ritira.

"Si allontanava come quando si segue un oggetto al margine della ferrovia e in breve non si può più nemmeno immaginarlo, tanto breve è stata l'apparizione. Tutto era passato in un soffio. I combattimenti con Jack "il toro" e Humez il minatore. I miei liquidatori... Molti avevano trovato scuse per le mie sconfitte incolpando persone a me vicine, ma io no. Mai. Bisogna essere onesti con se stessi. Me stesso.
Non ce l'avevo fatta a superare ostacoli più grossi. Il mio record parlava chiaro."

Negli ultimi anni della sua vita, il cervello comincia a spappolarsi, e per i traumi subiti in combattimento e per l'uso della cocaina di cui si è reso dipendente.
Muore nel febbraio del 2001, travolto da un treno locale, a Roma, in circostanze mai del tutto chiarite.
In mezzo c'è tutta una vita, dall'infanzia a Trieste, al pugilato come fuga dalla miseria e come riscatto sociale, il matrimonio con Fulvia Franco, miss Italia dell'epoca, l'America e la mafia e gli allibratori.La vita di un uomo.

Un link per farvi ascoltare la stupenda canzone di Luca, non ce l'ho (ora si: più sotto). Non ancora. Dovrebbe comparire sul sito dei Del Sangre, in download, quanto prima. Dateci un'occhiata, di tanto!
E poi Mirti è l'anagramma di Mitri.

LA TIGRE
di Luca Mirti

A volte mi ricordo quella folla stretta tutta intorno al ring
L'odore dei guantoni che si mescola col sangue e con le lacrime
Non ero certo il diavolo però picchiavo duro ed ero un idolo
Ho riso in faccia a Jack La Motta e i miei sogni morirono in quell'angolo

E tutto ciò che un tempo era per me uno scherzo avere ora è lì fermo immobile
Le braccia troppo a pezzi per alzarsi ancora a dire sono io l'invincibile
Li vedo ancora chi mi soprannominò la Tigre di Trieste voltarsi e non
Chiamarti più una volta che le luci sono spente

E non è certo un pugno quanto un gong che lentamente inizia a ucciderti
Assieme a tutta quella gente che fa finta poi di non conoscerti
E non ti resta che campare di ricordi e anche quelli poi ti abbandonano
La Tigre adesso è senza artigli e senza denti e non sa più chi è, Dio perdonalo

Ho visto la mia foto sui giornali di stamani in prima pagina
Mi fa uno strano effetto rivedere quella faccia sulla cronaca
Ed hanno scritto che ero sui binari a fare cosa non si sa, ma che ne sanno mai
Cosa vuol dire scendere da un ring e i guanti non riuscire più a sfilarseli

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