venerdì 23 novembre 2007

Animali



Uno zoo, e quattro animali in fuga. Potrebbe essere uno dei tanti soggetti disneyani, dove animali antropomorfizzati - nel carattere se non nelle sembianze - si muovono e vengono mossi per una di quelle storie un po' edificanti e un po' divertenti destinate a quello strano soggetto denominato "famiglia". Solo che i quattro leoni che si ritrovano spalancate le porte della libertà, a causa di uno dei tanti bombardamenti americani sul suolo irakeno, sono ospiti dello zoo di Baghdad ed il mondo che si ritrovano ad affrontare, laffuori, è assai più pericoloso ed imprevedibile di qualsiasi habitat animale per quanto selvaggio possa essere!
Una metafora, forse, sulla libertà e sui suoi percorsi e significati. Oppure un discorso sulla sopravvivenza. Entrambi giocati sulla caratterizzazione dei quattro animali protagonisti della storia, ciascuno a modo suo. Qualcuno riottoso, qualcuno ingenuo, qualcuno arrogante. Tutti con ferocia e con orgoglio.
L'umanità è assente nella "graphic novel", mutuata solo dalla presenza di altri animali che propongono, in qualche modo, gli aspetti diversi del fattore umano. Testuggini e scimmie, su tutti. L'umanità è assente quasi del tutto, nella storia, se non con la presenza dei suoi manufatti.
Salvo mettere la parola fine nelle ultime tavole, quasi con distacco.
La violenza è dappertutto, e non solo nella realtà della guerra. Ma anche nei ricordi della libertà passata. La violenza è la risposta, sempre. L'unica. Ma anche lo stare insieme, uniti, per andare avanti in un mondo spoglio ed ostile, accanendosi a cercare qualcosa che possa esserci.
Un orizzonte.
Quello stesso orizzonte che una volta - mi ricordo - ho visto negli occhi di una scimpanzé, rinchiusa nello zoo di Barcellona. Mi guardò a lungo, da lontano, poi depose piano e dolcemente il piccolo che stava allattando, attaccato al seno. Cominciò a dirigersi verso la parete di vetro spesso che separava il mio habitat dal suo. Aggrappò le sue lunghe braccia, spalancandole, al corrimano che, dalla sua parte, in basso seguiva tutta la recinzione. Cominciò a dondolarsi, lentamente e ritmicamente, senza smettere di guardarmi dentro gli occhi. Poi staccò una mano e l'appoggiò contro il vetro, aspettando per qualche interminabile secondo che io, dalla parte opposta, facessi altrettanto. Restammo a guardarci finché non decise che la cosa era durata abbastanza, poi lentamente, come era arrivata, tornò dal suo piccolo che era rimasto ad aspettarla.
Animali in uno zoo! Quali?

Brian K. Vaughan & Niko Herinchon - L'Orgoglio di Baghdad - Planeta DeAgostini - 14 euri e 95 (vabbé facciamo 15!)

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