martedì 17 aprile 2007

Arriviamo con la polvere e ce ne andiamo via col vento



Il 28 gennaio del 1948, in un incidente aereo in California, vicino al confine con il Messico, persero la vita 28 "deportati", ovvero 28 lavoratori messicani che stavano per essere forzatamente rimpatriati.
Il loro permesso di soggiorno era scaduto, insieme col contratto di lavoro, pertanto venivano rispediti in Messico da dove avrebbero cercato con ogni mezzo di tornare negli States. Era questa la vita dei lavoratori stagionali, impiegati soprattutto nella raccolta della frutta, nei campi della ricca California. Il giorno dell'incidente aereo la radio locale diede subito la notizia precisando che erano morti "soltanto" dei deportati.
Woody Guthrie scrisse il testo di questa canzone, che fu poi musicata, dieci anni dopo, da Martin Hoffman, e cantata per la prima volta da Pete Seeger nel 1958.
La canzone, forse l'ultima di Woody, non nasce solo da una notizia di cronaca sentita alla radio, o da un titolo di giornale. Nasce, soprattutto, dalla comunanza e dalla sintonia con chi subisce la sciagura. Rimanendone attonito, colpito, messo a terra. Nasce dal condividere le apirazioni e le frustrazioni e i sogni. Espressioni e linguaggio. In una parola, voce per chi voce non ha.


Deportati
Testo: Woody Guthrie
Musica: Martin Hoffman

La raccolta è terminata e le pesche stanno già marcendo
Le arance sonostipate nei loro depositi sotto conservante
Stanno per essere riportati in aereo oltre il confine col Messico
Dove spenderanno di nuovo tutti i loro soldi per poterlo riattraversare

Addio Juan addio Rosalita
Addio amici miei Jesus e Maria
Sarete privati perfino dei vostri nomi quando salirete sull'aereo
Vi chiameranno soltanto deportati

Mio nonno, lui guadò a fatica il il fiume
Gli portarono via i risparmi di tutta una vita
I miei fratelli e le mie sorelle arrivarono per lavoravare nei frutteti
Continuarono a tirare la carretta finché non caddero e morirono

Alcuni di noi vengono chiamati clandestini altri indesiderati
Il nostro contratto di lavoro è scaduto e ce ne dobbiamo andare
Seicento miglia fino al confine messicano
Ci danno la caccia come se fossimo banditi, fuorilegge, ladri

Siamo morti sulle vostre colline, morti nei vostri deserti
Siamo morti nelle vostre valli, morti nelle vostre pianure
Siamo morti ai piedi dei vostri alberi, morti nelle vostre foreste
Lungo le due sponde del fiume, siamo morti alla stessa maniera

Il motore dell'areo si incendiò sopra il canyon di los gatos
Balenò come una meteora e fece tremare le colline
Chi sono tutti questi amici, sparsi tutt'intorno come foglie secche?
La radio ha detto che erano solo dei deportati

E' questo il modo migliore di coltivare i nostri orti?
E' questo il modo migliore di coltivare i nostri frutteti?
Cadere come foglie secche per concimare il terreno?
E non essere chiamati con nessun nome eccetto deportati?

Addio Juan addio Rosalita
Addio amici miei Jesus e Maria
Sarete privati perfino dei vostri nomi quando salirete sull'aereo
Vi chiameranno soltanto deportati

4 commenti:

BlackBlog francosenia ha detto...

DEPORTEE

Words: Woody Guthrie
Music: Martin Hoffman

The crops are all in and the peaches are rott’nig,
The oranges piled in their creosote dumps;
You’re flying ‘em back to the Mexican border,
To pay all their money to wade back again.

Goodbye to my Juan, Goodbye, Rosalita,
Adios, mis amigos, Jesus y Maria;
You won’t have your names when you ride the big airplane,
All they will call you will be deportees.

My father’s own father, he waded that river,
They took all the money he made in his life;
My brothers and sisters come working the fruit trees,
And they rode the truck till they took down and died.

Some of us are illegal and others not wanted,
Our work contract's out and we have to move on;
Six hundred miles to that Mexican border,
They chase us like outlaws, like rustlers, like thieves.

We died in your hills, we died in your deserts,
We died in your valleys and died on your plains.
We died 'neath your trees and we died in your bushes,
Both sides of the river, we died just the same.

The sky plane caught fire over Los Gatos Canyon,
A fireball of lightning, and shook all our hills,
Who are all these friends, all scattered like dry leaves?
The radio says, "They are just deportees"

Is this the best way we can grow our big orchards?
Is this the best way we can grow our good fruit?
To fall like dry leaves to rot on my topsoil
And be called by no name except "deportees"?

Goodbye to my Juan, Goodbye, Rosalita,
Adios, mis amigos, Jesus y Maria;
You won’t have your names when you ride the big airplane,
All they will call you will be deportees.

l'Ale ha detto...

è sempre stata la mia canzone di Woody preferita (insieme a quella del massacro di Ludlow), e l'ho cercata per mari e per monti cantata proprio dalla sua voce... ma non sapevo appartenesse a un periodo così estremo del suo breve/lungo pellegrinare, né che la musica non fosse sua. La mia era evidentemente una ricerca impossibile: buon motivo per continuarla... un beso. l'Ale

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny