martedì 20 febbraio 2007

racconta Platone ...



...che la più terribile fra tutti gli dei, la dea Ananke, la Necessità, ordina ai morti di scegliersi un nuovo destino, nell'aldilà. Ragion per cui, ciascuno si ritrova obbligato a scegliersi un nuovo percorso di vita. Ché con la Necessità non si scherza! E così gli uomini scelgono. Orfeo - quello finito male perché s'era voltato a controllare che Euridice lo stesse seguendo - decide che lui sarà un cigno. Aiace, l'eroe che si era suicidato dopo essere rimasto vittima di un concorso truccato, sceglie un leone, per reincarnarsi. Tersite - che tanto piaceva a Marx, per sapersi opporre al potere - si risolve a diventare una scimmia. E poi Agamennone che, "detestando il genere umano per le sofferenze subite", preferisce l'esistenza solitaria di un'aquila. Atalanta, la più veloce fra tutte le fanciulle, chiede ed ottiene una nuova vita come atleta maschio, per gareggiare e vincere (dal momento che le donne non potevano partecipare a competizioni agonistiche). Il pugile Epeo vuole essere una donna operaia: niente più combattimenti, ma un tranquillo lavoro da artigiana. Infine il più geniale, il più scaltro di tutti. Odisseo, arciere infallibile e seduttore di maghe e di lolite, eversore di città ed architetto di inganni, il molto paziente Ulisse. Lui sceglie per ultimo. Ed "essendo guarito dall'ambizione, grazie al ricordo dei travagli passati", il suo nuovo destino dovrà essere quello che attiene alla vita di uno sfaccendato qualsiasi!
E qualcosa nella sua scelta fa pensare che, ancora una volta, il re di Itaca abbia capito tutto.

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