mercoledì 27 dicembre 2006

natale!



Anche quest'anno, grazie al cielo (ogni tanto è un piacere citare Bunuel che, grazie a dio, era ateo!), natale è passato, Passato, col suo carico di ipocrisie e falsità. Passato, così che i "prigionieri delle famiglie" possono tornare in "libertà". Non so perché, ma ad ogni natale, mi torna in mente una canzone di Adelmo e i suoi Serapis (un gruppo costituito da, fra gli altri, "Zucchero" Fornaciari e Maurizio Bandelli). Una canzone non proprio celebrativa. C'è stato perfino il "miracolo", questo natale. E non sto parlando del fatto che il "reverendo soul" James Brown è andato a vedere com'è fatto quello che ha illuminato di un raggio di luce John Belushi. Parlo del ragazzo morto soffocato in seguito all'incendio dell'albero di natale. Un miracolo? Sì, somiglia parecchio a quello raccontato da Portelli, in "Taccuini Americani": "nel santuario di Vallepietra, Lazio meridionale, una roccia staccatisi dal picco che sovrasta il santuario, era caduta addosso ad un venditore ambulante, il quale, anziché salvarsi come sarebbe stato naturale in un luogo tanto speciale, morì schiacciato. Il miracolo consisteva nel normale funzionamento delle leggi naturali, prodigiosamente ripristinate (per punire un peccatore, presumibilmente) al posto della normalità miracolosa di un luogo dove i massi ti cadono in testa senza farti male. Il verificarsi della normalità, anziché smontarla, confermava l'eccezionalità del luogo."

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